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Il Papa: "Senza radici cristiane

la civiltà europea a rischio"

Carlotta Clerici
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Il richiamo alle radici cristiane dell'Europa è stato uno temi rilanciati con più forza nell'ultimo scorcio di pontificato da Giovanni Paolo II. Oggi lo stesso appello è stato fatto da papa Benedetto XVI che ha ricevuto il capo delegazione della commissione delle Comunità europee presso la Santa Sede, Yves Gazzo, per la presentazione delle lettere credenziali.''Quando la Chiesa ricorda le radici cristiane dell'Europa, non va in cerca di uno statuto di privilegio per se stessa, ma fare opera di memoria storica ricordando una verità passata sempre più sotto silenzio”: ha detto il pontefice che  ha ribadito ''l'ispirazione profondamente cristiana dei Padri fondatori dell'Unione europea”, che la Chiesa ''desidera manifestare” sottolineando che ''la base dei suoi valori provengono principalmente dall'eredità cristiana che continua ancora oggi a nutrirla”. La Chiesa - ha spiegato il pontefice – desidera ''accompagnare” la costruzione dell'Unione europea, e per questo ''si permette di ricordarle quali sono i valori fondanti e costruttivi della società europea affinché questi possano essere promossi per il bene di tutti”.    “Rischio disfacimento” - Poi il papa ha spiegato che il modello di civiltà europeo rischia di “disfarsi pezzo per pezzo”: ''L'Europa non sarà veramente se stessa se non saprà conservare l'originalità che ha fatto la sua grandezza e che potrebbe farne, domani, uno degli attori principali nella promozione dello sviluppo integrale delle persone che la Chiesa cattolica considera come l'unica via in grado di rimediare agli squilibri presenti nel nostro mondo”. L'Europa rischia di vedere ''il suo modello di civiltà disfarsi pezzo per pezzo” sotto la spinta - ha concluso Benedetto XVI  - di ''individui e gruppi di pressione desiderosi di far valere interessi particolari a detrimento di un progetto collettivo ambizioso”.

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