Fini e Berlusconi s'incontrano
per appianare le divergenze
Nuovoincontro, ancora un faccia a faccia: Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini sivedranno oggi, per l'ennesima volta, per cercare di appianare le divergenze chenelle ultime ore hanno superato i livelli di guardia. Stavolta peròl'appuntamento è decisivo. Sul tavolo c'é il tema delicato della giustizia,considerato cruciale dal presidente del Consiglio. E il clima della vigilia nonpotrebbe essere più teso: eppure l'intesa, proprio sulla riforma del processopenale, è sembrata per ore ad un passo. I tecnici(Niccolò Ghedini per il Cavaliere e Giulia Bongiorno per l'ex ministro degliEsteri) si sono confrontati intorno ad una bozza fino a tarda sera. Laproposta, fra le altre cose, introdurrebbe una durata massima di sei anni per iprocessi (salvo eccezioni per i reati più gravi). Soluzione che potrebbe averegli stessi effetti del tanto agognato 'scudo' chiesto dal Cavaliere e che, perindorare la pillola ai finiani, sarebbe accompagnata da interventi perpotenziare la macchina della giustizia: in sostanza più risorse e personale. Il testo,che dovrebbe confluire in un ddl da presentare in Senato su iniziativaparlamentare (magari con la firma di tutti i senatori di centrodestra e nonsolo di quella dei capigruppo, come avrebbe ventilato il premier per mettersial riparo da brutte sorprese), prevederebbe anche la cosiddetta 'prescrizionebreve'. Ma stando alle indiscrezioni circolate nella maggioranza sarebbeproprio questo il nodo su cui la trattativa si sarebbe arenata, con il fermo nodei mediatori di Fini a tale ipotesi. Un no che sarebbe stato confermato ancheal ritorno dell'emendamento relativo alle norme tributarie: norma cheBerlusconi avrebbe nuovamente richiesto . Uno stallo che, se non superato nellanotte, con una trattativa no stop, solo i due leader potranno risolvere.