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Coronavirus, la Francia nell'incubo: "Terapie intensive piene il 10 ottobre". Ordinanza a Ventimiglia: perché ora rischia l'Italia

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Una "quarantena europea" per Francia e Spagna. Lo chiedono a gran voce Italia e Germania all'Ue, preoccupate per le dimensioni dell'epidemia di coronavirus nei due Paesi. Non è un caso che a Ventimiglia un'ordinanza abbia imposto la mascherina anche nei luoghi aperti. Il confine è terreno fertile per il contagio, viste le migliaia di persone che transitano quotidiniamente. Oltralpe, la curva fa paura: le "terapie intensive potrebbero essere piene il 10 ottobre", è l'allarme delle autorità. E la Germania, che come l'Italia confina con la Francia e ha rapporto di scambio quotidianio, teme di raggiungere gli stessi picchi "entro Natale", parola di cancelliera Angela Merkel.
 

 

 

In Francia regna il caos normativo, con misure più dure come a Marsiglia (chiusura di bar e ristoranti) e più lievi a Parigi e altre città del Nord (palestre chiuse, raduni pubblici di oltre 10 persone banditi, bar chiusi alle 22). Dal lockdown al coprifuoco, vale un po' tutto. Ma è nella regione Alvernia-Rodano-Alpi, proprio al confine con l'Italia, che si registrano i dati peggiori. Secondo il ministro della Salute francese Olivier Véran, un lockdown nazionale entro la fine dell'anno è da escludere, ma vista la crescita esponenziale di casi e l'aggravamento progressivo della situazione ospedaliera, ormai nessuno può giurare più su una seconda ondata "più clemente" della prima. 

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