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Stefano Bonaccini sul Mes: "Affrontare il M5s in Parlamento, quei soldi vanno presi"

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I 36 miliardi del Mes vanno presi. E' categorico il presidente dem dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini: "Sarebbe inspiegabile rinunciare ai fondi europei del Mes per la nostra sanità". Come lui, anche il Partito democratico è favorevole a questo prestito, ma non ne vuole sapere l'altra forza di governo, il Movimento 5 Stelle, che più volte ha detto no ai 36 miliardi del fondo. I grillini sembrano interessati solo ai 209 miliardi del Recovery Fund, che però arriveranno nel nostro Paese solo nella prima o nella seconda metà del 2021. Secondo il governatore, i soldi del Mes potrebbero essere spesi per costruire nuovi ospedali, case della salute, assumere personale e acquistare strumenti diagnostici e di cura all'avanguardia: "Come spieghiamo agli italiani che tutto questo non avviene solo per divisioni interne alla maggioranza?", e poi l'affondo contro i pentastellati: "I 5 Stelle vanno messi di fronte alle loro responsabilità: si porti la questione in Parlamento, e lì si capirà chi dice davvero no, e perché". Ecco perché Bonaccini, in un'intervista alla Stampa  giudica positivamente la richiesta del leader del Pd Nicola Zingaretti di accelerare l'azione di governo.

 

 

 

Il presidente dell'Emilia, però, non è d'accordo con Zingaretti su un'eventuale riforma del titolo V della Costituzione, che andrebbe a togliere i poteri alle regioni centralizzando di nuovo alcune funzioni, soprattutto in ambito sanitario: "Non credo che ricentralizzare le funzioni sia il modello più efficace. Credo invece si debbano rafforzare le sedi di condivisione. Servono principi comuni, livelli essenziali delle prestazioni, o unità d'azione, soprattutto davanti a una pandemia. Ma se avessimo avuto una gestione statale della sanità qui in Emilia Romagna sarebbe stato sicuramente peggio". Sulle misure stringenti che il governo sta studiando per frenare la seconda ondata di Covid, Bonaccini dice di non avere nulla in contrario, ma lancia un monito all'esecutivo: "Non c'è nulla di più inefficace che inasprire le misure laddove non si riesce a far rispettare quelle che già ci sono; usiamo rigore per far rispettare regole ragionevoli". Bonaccini, insomma, parla sempre più da leader.

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