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Il Dalai Lama e Gere a Roma

incontrano Fini e Alemanno

Silvia Tironi
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Dopo lacittadinanza onoraria di Roma, domani il Dalai Lama incontrerà GianfrancoFini e Richard Gere. Se da una parte l'incontro con l'attorebuddista era già pianificato da tempo. Tutto partì da un invito lo scorsofebbraio dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, all'attore buddista persottolineare l'impegno comune a favore del Tibet. Dall'altra, ci sarà anche lanew entry di Gianfranco Fini. Il presidente della Camera ha infatti annunciatoche incontrerà ufficialmente il Dalai Lama. "So perfettamente che questonon piacerà alle autorità di Pechino - ha spiegato l'onorevole -, ma credo chesia dovere del presidente della Camera e di una politica con la p maiuscolafare coerentemente quello che si può, anche simbolicamente, per la difesa dicerti valori". Il Dalai Lama sarà domani a Roma per partecipare al quintoCongresso mondiale parlamentare sul Tibet. A livello politico il leadertibetano vedrà soltanto domani mattina il presidente della Camera GianfrancoFini, ma si tratterà di un incontro a carattere privato. Sarà un saluto dicortesia da parte del 'padrone di casa prima dell'apertura del Congresso nellasala della Regina della Camera. L'evento, con la partecipazione di deputatieuropei e tibetani in esilio, è organizzato dall'Intergruppo Italia-Tibet, cuiaderiscono un centinaio di parlamentari di tutte le forze politiche. La polemica- Nessun incontro è previsto con esponenti del governo italiano, dopo le protestecinesi che hanno accompagnate le precedenti visite del Dalai Lama in Italia. Infebbraio il leader spirituale tibetano ricevette la cittadinanza onoraria diRoma, e Pechino, che lo accusa di portare avanti una politica separatista,parlò di «grave interferenza» negli affari interni cinesi. La Farnesina rispose che icomuni italiani «sono autonomi e assumono le loro decisioni in assolutaindipendenza dal Governo» e ribadì «il fermo sostegno del Governo italiano allapolitica di una sola Cina». Nel 2007, il Dalai Lama fu ricevuto da GianniVernetti, allora sottosegretario agli Esteri del governo Prodi. Vernetti,promotore del Gruppo Italia-Tibet, ha esortato nei giorni scorsi il governo aincontrare il Dalai Lama, così come hanno fatto anche la deputata del PdGiovanna Melandri e quello del Pdl Benedetto della Vedova. Il Dalai Lama erastato ricevuto ad alto livello in Italia solo nel 1994, quando incontròl'allora presidente Oscar Luigi Scalfaro e il presidente del consiglio SilvioBerlusconi. Dal 1991 il leader tibetano è stato sempre ricevuto dai presidentiamericani in occasione delle sue visite negli Stati Uniti, ma durante il suoultimo viaggio negli States il presidente Barack Obama ha preferito nonincontrarlo in vista della sua prima visita in Cina, attualmente in corso.L'appuntamento è rimandato ad una successiva vista del Dalai Lama, forse primadella fine dell'anno, ma intanto Obama ha chiesto al suo omologo Hu Jintao diriprendere i colloqui con i rappresentanti del leader spirituale tibetano. «Miauguro adesso che il Governo italiano, dopo aver incontrato ancora una volta inpompa magna Gheddafi – ha dichiarato il deputato radicale Matteo Mecacci,presidente dell'Intergruppo Parlamentare per il Tibet -, trovi anche il modo eil tempo di esprimersi a sostegno delle ragioni della visita nel nostro paesedel Dalai Lama e della ripresa dei negoziati tra le autorità cinesi e il DalaiLama". Ogni colloquio ufficiale concesso all'estero al Dalai Lama vienepuntualmente seguito da dure proteste cinesi, a volte accompagnate anche daritorsioni economiche e commerciali.

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