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Alberto Genovese, Daniele Leali: "Quel filmato sul suo cellulare... Uno schifo, gli ho detto di fermarsi"

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Torna a parlare Daniele Leali, il "socio" di Alberto Genovese, il top-manager arrestato con l'accusa di stupro nei confronti di una ragazza di 18 anni, drogata e violentata per 24 ore. Accusa in seguito alla quale ne sono piovute numerose altre. E Leali ora parla a Oggi, in un'intervista in cui usa parole pesantissime contro Genovese: "So che amava il sesso estremo... Una volta m’ha mostrato un filmato sul suo cellulare. Uno schifo. Gli ho detto di fermarsi, mi veniva il voltastomaco", ammette. 

 

Dunque Leali nega di essere indagato per spaccio di stupefacenti: "In realtà non ho ricevuto avvisi di garanzia e anche in tribunale non risulta nulla. La droga c'era, ma era di Alberto, era lui che se la procurava ed era lui a un certo punto della serata che la metteva a disposizione di tutti". E ancora, aggiunge di aver provato a limitare gli abusi di droga dell'amico: "Non so quante volte lo ho fatto. Scusa fratello, hai ragione, mi rispondeva - ricorda Leali -.  Ai primi di ottobre mi aveva avvicinato la madre. Mi chiese aiuto per suo figlio, non lo vedeva più presente. Allargai le braccia. Se non riesce lei che è la mamma…, risposi". E ancora, ammette che gli atti dell'inchiesta, con la ricostruzione dello stupro, sono "una lettura orripilante. Al di là di ogni immaginazione. Ma tutti, vittima compresa, abbiamo scoperto quel che era successo dopo che i Pm sono riusciti a vedere i filmati", conclude Leali.

 

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