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Bolzano, coppia scomparsa: fermato il figlio Benno Neumair, accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere

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Benno Neumair fermato dalla Procura di Bolzano. Il figlio della coppia scomparsa è indiziato di duplice omicidio ed occultamento dei cadaveri. Il fermo è arrivato nella tarda serata del 28 gennaio "a seguito di alcuni recenti elementi acquisiti nel corso delle indagini". In una nota la Procura ha fatto sapere: "Nei termini processuali previsti dall’art. 390 c.p.p. verrà richiesta la convalida del fermo al giudice per le indagini preliminari. A tutela delle indagini e del diritto di difesa allo stato non possono essere comunicate ulteriori informazioni". Molti i punti che non tornavano nella ricostruzione fatta dall'insegnante di matematica, nonché istruttore di fitness. Per prima cosa il buco di mezz’ora nel suo alibi: il suo telefonino infatti era rimasto staccato dalle 21.32 alle 21.57 della sera del 4 gennaio in cui sono i scomparsi i suoi genitori Laura Perselli e Peter Neumair. Non solo, la sera della scomparsa Benno è andato a casa di un'amica, si è spogliato e si è fatto una doccia. La ragazza gli ha poi lavato i suoi vestiti per fargli una cortesia. Solo dopo la donna avrebbe detto agli inquirenti che i vestiti non erano comunque sporchi, tantomeno presentavano macchie di sangue.

 

 

I corpi della coppia non sono però stati rinvenuti. Massimo, dunque, il dispiegamento di forze tra vigili del fuoco permanenti e volontari, sommozzatori e carabinieri impegnato nelle ricerche della misteriosa scomparsa. Queste ultime fino ad ora si sono concentrate soprattutto nelle acque del fiume Adige, in particolare sotto il ponte che porta alla discarica Ischia-Frizzi e al centro di giuda sicura Safety Park.

 

 

Qui è stata rinvenuta una macchia di sangue di Peter. Per questo sommozzatori e vigili del fuoco su gommoni e moto d’acqua hanno nuovamente setacciato il letto del fiume con l’ausilio di ’sonar’ e strumentazione tecnica. Benno si dice comunque tranquillo: "Capiranno che io non c’entro niente" aveva confidato ai suoi avvocati Angelo Polo e Flavio Moccia quando la Procura lo aveva iscritto nel registro degli indagati.

 

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