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Amanda, genitori accusati:

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hanno diffamato la polizia

Albina Perri
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I genitori di Amanda Knox sono accusati di aver diffamato la polizia italiana. Un avviso di garanzia per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del personale della squadra mobile di Perugia è stato, infatti, notificato ieri sera ai genitori di Amanda Knox, Curt ed Edda Mellas. Il provvedimento si riferisce a un'intervista rilasciata nel giugno scorso a un domenicale inglese nel giugno 2008: nell'articolo Curt Knox ed Edda Mellas avevano riferito che la figlia aveva detto loro di avere subito abusi («abused») negli interrogatori in questura prima di essere arrestata. Affermazioni per le quali i genitori della Knox sono stati denunciati. Intanto, è iniziata, davanti alla Corte d'assise di Perugia, l'arringa della difesa di Raffaele Sollecito nel processo per l'omicidio di Meredith Kercher. Il primo a prendere la parola è stato l'avvocato Luca Maori: «Raffaele Sollecito è la seconda vittima di questa vicenda». «Raffaele - ha detto il legale - è un ragazzo mite, tranquillo e riservato. Con un approccio romantico verso l'altro sesso». Secondo Maori «si è voluto cucire su Sollecito un abito che non gli appartiene. Si è scavato nel passato suo e della sua famiglia ma tutto è stato smentito nel dibattimento». «In questo processo - ha proseguito l'avvocato - esiste già un colpevole, Rudy Guede, già condannato a 30 anni di reclusione dal gup». Lunedì sarà invece la volta dell'avvocato Giulia Bongiorno. «Difendere un innocente è sempre più difficile che farlo per un colpevole», ha detto il legale. «Raffaele - ha aggiunto - è stato descritto come il peggiore dei ragazzi, offeso e colpito nei suoi affetti più cari». Ad assistere all'arringa il padre di Sollecito, la moglie e la sorella. In aula anche Amanda Knox.

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