Indispettito

Marco Travaglio fuori controllo: "Non basta mai". Sfregio M5s al direttore, lui reagisce così

Marco Travaglio non ha digerito la presa di posizione da parte del M5S riguardo al condono "piccolo" proposto dal presidente del Consiglio Mario Draghi, atto a eliminare 60 milioni di cartelle esattoriali. In seguito al Consiglio dei ministri dello scorso 19 marzo, è iniziato il braccio di ferro tra centrodestra (e M5S), più che favorevoli, e Pd-Leu invece contrari al condono. Sul tavolo il decreto Sostegni da 32 miliardi in discussione in Senato. Le forze politiche hanno presentato 2.852 modifiche in totale che dovranno essere ridotte a circa 500 segnalate, in modo da non superare i 500 milioni di euro complessivi. 

 

 

Il governo ha inserito nel dl Sostegni un condono per tutte le cartelle fino a 5mila euro dal 2000 al 2010 per i cittadini con un reddito inferiore ai 30mila euro. Compromesso che non aveva convinto a pieno Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha infatti presentato un emendamento a prima firma Alberto Bagnai, in cui chiede di raddoppiare il numero delle cartelle da condonare (da 5mila a 10mila euro), alzando allo stesso tempo la soglia di reddito dei contribuenti che ne avranno diritto, da 30mila a 50mila euro. Anche Forza Italia ha chiesto di alzare la soglia a 40mila euro, mettendo mano anche al lasso temporale delle cartelle in oggetto (data proposta 31 dicembre 2015) con un emendamento a prima firma della capogruppo Anna Maria Bernini. 

 

 

Non solo il centrodestra, ma anche il MoVimento ha chiesto tramite la senatrice Felice Gaudiano di estendere il condono di 5 anni come nella bozza originaria del decreto. "Le richieste del centrodestra e del M5S si sono concentrate sull'estensione della sanatoria, nonostante le recenti bocciature di Ufficio Parlamentare di Bilancio, Corte dei Conti e Banca d'Italia che hanno stroncato il condono parlando di 'disparità di trattamento con i contribuenti onesti' e di un provvedimento che 'favorisce l'evasione fiscale' scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano, notevolmente deluso del M5S.