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Roberto Speranza, "per tutto il mese di dicembre": nel libro ritirato, quella strana frase sul coronavirus

Roberto Speranza

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Soltanto nelle ultime settimane il libro Perché guariremo, best-seller (o forse no) scritto dal ministro della Salute Roberto Speranza, sta suscitando scalpore. Forse perché è stato repentinamente ritirato dal commercio, o forse perché sono proprio le parole scritte dal ministro Speranza a indicare uno dei maggiori responsabile della pessima gestione della pandemia in Italia. Alcune copie del libro vaso di pandora, stanno ora girando tra le redazioni dei quotidiani nazionali. Basta una lettura superficiale delle prime pagine per rimanere esterrefatti dalle parole di Speranza: "Il 31 dicembre, le autorità cinesi hanno segnalato all'Oms molti casi di una malattia che somiglia alla polmonite, nella provincia di Wuhan" scrive l'esponente di Leu e aggiunge: "Era tutto il mese che si rincorrevano le voci su nuovi focolai virali in quella provincia e che consultavo le notizie con più attenzione del solito, vagliando quelle provenienti da Oriente".

Eppure, come sottolinea il Giornale, non si riscontrano notizie riguardo a focolai virali prima del fatidico 31 dicembre. Tanto che Taiwan, ha deciso di chiudere le frontiere una volta sopraggiunte le prime voci di un focolaio a Wuhan. Oggi, l'isola che conta circa 24 milioni di abitanti, ha registrato in totale 11 morti causate dalla Covid-19. Fabrizio Gatti, autore del libro L'infinito errore, in cui il giornalista ripercorre le tappe del virus, scrive: "L'indagine (farsa) Cina-Oms che certifica l'esistenza di più focolai attivi già a inizio dicembre a Wuhan e in Hubai (quindi con contagi a metà novembre) è di qualche settimane dopo". Resta soltanto da capire da chi provenissero queste informazioni, ma la parte interessante del libro di Speranza arriva subito dopo: "Il 7 novembre avevo ospitato a Roma il ministro della Salute del governo cinese, Ma Xiaowei. Avevamo sottoscritto un accordo tra i due servizi sanitari (...) Non mi era sembrato che nutrisse particolari preoccupazioni sul suo Paese". Ma perché il ministro cinese sarebbe dovuto essere preoccupato ben due mesi prima dello scoppio del virus?

 

 

Inoltre, l'accordo siglato tra Roberto Speranza e Ma Xiaowei è un Piano d'azione di cooperazione sanitaria concentrato su cinque punti. Il terzo, come sottolinea sempre il Giornale, è dedicato alle malattie infettive e ad eventuali pandemie. In particolare, l'Italia e la Cina si impegnano a "sviluppare e sostenere strategie di prevenzione" contro "la vulnerabilità del sistema di risposta alle emergenze infettive" e "sviluppare collaborazione in risposta alle più importanti emergenze di salute pubblica", ad esempio "la pandemia di malattie infettive come l'influenza". Coincidenze? Può darsi. Ma Speranza aggiunge che "A gennaio 2020 mi rendo conto che il Servizio sanitario nazionale sta andando verso una tempesta che lo metterà a dura prova". 

Resta da capire allora, perché l'Italia dona alla Cina sedici tonnellate di materiale medico-sanitario di protezione individuale come mascherine, tute, occhiali prottetivi, guanti e termometri. Strumenti che sarebbero risultati estremamente utili agli inizi della pandemia, quando il personale medico-sanitario era costretto ad assistere malati di Covid senza protezioni adeguate. Inoltre, come fa notare anche Francesca Nava di La7, in tutto il libro edito da Speranza non viene citato nemmeno una volta il piano pandemico, strumento necessario per affrontare una pandemia. "Mentre invece l'ex sottosegretario alla Salute Sandro Zampa a Omnibus ne rivendicava l'applicazione. Ma il piano del 2006 era utile o era inutile come ha sempre detto Speranza perché il Covid non è un'influenza" scrive Nava su un post di Facebook.  

 

 

A tal proposito, il Giornale scopre un'altra prova schiacciante che incrimina Roberto Speranza. Il 21 aprile, il direttore dell'Ufficio di Prevenzione del ministero Francesco Maraglino, in nome del viceministro della Sanità Pierpaolo Sileri, scrive che il piano pandemico è da considerarsi "un piano di carattere strategico a cui devono seguire dei piani operativi". In pratica è inutile, come emergeva anche dal report Oms fatto sparire il 13 maggio da Ranieri Guerra e di cui Roberto Speranza era già al corrente il precedente 14 aprile. Mentre in Senato sono state consegnate tre mozioni di sfiducia di Fratelli d'italia, ex cinque stelle e il gruppo Italexit di Paragone, il leader della Lega Matteo Salvini chiede a gran voce una commissione parlamentare. In realtà, basterebbe dare una letta al libro di Speranza per trarre le conclusioni. 

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