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L'infedeltà finanziaria fa più male di quella coniugale

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Daniela Mastromattei
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Chi lo dice che un matrimonio è perfetto se non ci sono segreti. Tanto si sa che «gli uomini si sposano perché sono stanchi, le donne perché sono curiose. Poi, entrambi rimangono delusi», per usare le parole di Oscar Wilde. Mentre Friedrich Nietzsche direbbe che se i coniugi non vivessero insieme, i buoni matrimoni sarebbero più frequenti. Come dire, convolate a nozze (se proprio dovete), ma non è più bello essere legati dall'amore più che da un contratto? E desiderarsi ogni giorno invece di essere costretti a vedersi ogni sera? Eppure sono in tanti a pensare che l'unione ideale sia solo quella del vivere vicini vicini, del dirsi tutto e condividere ogni cosa: pensieri, parole, desideri e conto in banca. Non a caso prima di andare all'altare si sceglie (o meno) la comunità dei beni o si sigla un accordo pre-matrimoniale (non si sa mai). C'è chi più che seguire il cuore preferisce rincorrere la stabilità economica e puntare sul buon partito. E chi prima di impegnarsi ha bisogno di fare due conti su vantaggi fiscali, risparmi su sanità e assicurazioni, possibilità di un reddito a doppia entrata e costi per il mantenimento di eventuali figli. Quando c'è la trasparenza c'è tutto (ma non era la salute... o l'amore?). Diversamente, iniziano i problemi. È esattamente così per le unioni legate a doppio filo di fronte all'ultima dilagante infedeltà che ha portato molte coppie a rivolgersi all'avvocato. Qui l'amante non c'entra. Si tratta di un tradimento finanziario: conti correnti segreti, acquisti nascosti e liquidità imboscata. Quand'è così le corna in banca sembrano pesare più di quelle a letto. Fanno più male (al portafoglio) di una scappatella senza conseguenze. E un tradito su tre non è disposto a perdonare. Da non crederci. Lo rivela un sondaggio condotto da Ashley Madison, una delle maggiori piattaforme per incontri extraconiugali. Ebbene, più della metà delle persone fedigrafe (ben il 52%) crede che l'infedeltà economica sia altrettanto negativa o perfino peggiore dell'infedeltà sessuale. «Molte coppie oggi stanno affrontando maggiori pressioni finanziarie e incertezze, quindi la fiducia in ambito economico è indispensabile secondo i nostri iscritti», spiega Christoph Kraemer, direttore responsabile per l'Europa. «Per la maggior parte delle persone che si rivolgono alla nostra piattaforma, il matrimonio è sempre meno una favola e sempre più un accordo pragmatico, nel quale aspetti come il denaro giocano un ruolo fondamentale nella qualità della vita familiare. Se questo tipo di fiducia viene meno e le bugie vengono a galla, ci sono conseguenze inevitabili».

NON SONO MOSCHE BIANCHE - Gli infedeli monetari non sono neppure delle mosche bianche. Secondo lo studio legale Albini, che opera nel Diritto di Famiglia, il 60% dei coniugi nasconde soldi al partner, mente sul proprio stipendio, effettua acquisti segretamente o ha un conto corrente clandestino celato alla dolce metà. E proprio a causa di queste motivazioni, il numero delle coppie che si separano o divorziano è cresciuto del 19%». Secondo l'indagine di Ashley Madison, nonostante il 36% degli intervistati abbia ammesso di aver nascosto i propri movimenti di denaro al partner, il 27% pensa che essere vittima di infedeltà finanziaria sia un'esperienza più disonesta, umiliante e dolorosa di quando si scopre una relazione clandestina della moglie (o del marito). Non solo: il 31% è convinto che il segreto bancario faccia saltare gli equilibri della coppia più di quanto possa farlo un love affaire fuori dal matrimonio. Tra le azioni più ricorrenti: il 27% nasconde denaro in cash al proprio coniuge; il 33% acquisti minori; il 10% ha un conto corrente segreto. «Per molti il patrimonio personale è qualcosa di estremamente intimo. I propri soldi sono vissuti come qualcosa di privatissimo, esattamente come i sogni erotici o la masturbazione. È proprio per questo che si tende a nasconderli», spiega la dottoressa Marinella Cozzolino, psicologa, sessuologa clinica e Presidente dell'Associazione Italiana Sessuologia Clinica. Che aggiunge: «Come si dice, i soldi non possono comprare la felicità ma la libertà sì. Nel rapporto di coppia il possesso di denaro rappresenta e garantisce libertà, argomento questo molto delicato nelle dinamiche tra coniugi. Infatti in una relazione si tende a tollerare molto poco la libertà dell'altro, poiché un partner molto libero, che sente di poter contare sulle sue risorse, sfugge dal controllo».

IL CONTROLLO - «Quindi spesso l'errore maggiore delle coppie è proprio il controllo che ciascuno manifesta e sviluppa sul modo in cui l'altro spende i propri soldi. Un errore assolutamente da evitare. La verità è che la segretezza e la libertà di alcune spese sono fondamentali negli adulti, fanno parte della loro individualità, che in una relazione sana va rispettata, non controllata», suggerisce la dottoressa. La pensa così anche la psicoterapeuta Emma Cosma: «Ferisce scoprire questo tipo di segreti, perché sono un attacco alla condivisione e alla complicità di coppia. Ma è estremamente legittimo mantenere un proprio spazio autonomo finanziario - a patto che non incida sul bilancio familiare - perché fa sentire liberi». E la libertà non ha prezzo. 

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