Il caso

Denise Pipitone, l'avvocato di Piera Maggio a Chi l'ha visto: "L'intervento mirato, 17 anni dopo". I Ris e quella "stanza segreta"

Si è parlato ancora del caso di Denise Pipitone da Federica Sciarelli, a Chi l'ha visto? su Rai tre, nella puntata di ieri sera 5 maggio, dopo la perquisizione dei Ris all'interno della ex casa di Anna Corona. Una ispezione che ha dato esito negativo.  "Ci è arrivata questa macabra notizia, ero basita - ha detto Piera Maggio, la mamma di Denis - ho subito chiamato l'avvocato e abbiamo scoperto che c'erano dei lavori nella casa in cui abitava Anna Corona". "Mi ha devastato sapere che si cercava un corpo, mi aspettavo un po' di delicatezza nei miei confronti, avrei preferito sapere di cosa si trattasse, anche tramite il mio avvocato. Questa giornata doveva essere dedicata a questo raduno di piazza, quello che è accaduto non è stato molto carino dal mio punto di vista". E ancora, attacca: "Quella casa non è mai stata visitata come oggi, ci sono arrivati dopo 17 anni". E ha aggiunto l'avvocato Giacomo Frazzitta: "L'intervento di oggi è stato probabilmente mirato".

 


La perquisizione è stata disposta dalla Procura di Marsala dopo una segnalazione non anonima. Quanto alla botola, la signora che ha portato le chiavi ai carabinieri, intervistata dall'inviato di Rai3, ha detto di non sapere niente: "Mai vista una botola". I Ris non hanno trovato tracce della bambina nella casa di via Pirandello. Ci hanno lavorato tutto il giorno cercando di capire se erano stati fatti dei lavori di muratura negli ultimi anni, se c'era "stanza segreta". Hanno ispezionato anche il garage e una botola dove c'era un pozzo, ma niente. "Chi ha rubato Denise si ricordi che sono uomini e donne. Se hanno un cuore diano finalmente pace ai genitori e a tutta l'Italia intera. Rompano il silenzio", ha tuonato monsignor Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo.

 

 

"Questi 17 anni sono diventati insopportabili - ha aggiunto il sindaco Salvatore Quinci - c'è una Mazara che non sopporta più e che insieme ai genitori vuole la verità". Quindi l'appello di Piera Maggio: "Fatevi coraggio, non potete tenervi sulla coscienza cosa è successo. Denise è figlia di questa città e dobbiamo proteggerla". 


Ma l'omertà è dura da abbattera. La giudice Angioni aveva detto che all'epoca si imbattè in un contesto ambientale molto difficile: "Abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo. A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile". Ma a oggi, dopo 17 anni, ancora niente.