Lecce, abusano di un 14enne
Arrestati 7 ragazzi e un padre
Arrestati sette adolescenti, avevano tra i 14 e i 16 anni, e il padre di uno di loro. L'accusa? Violenza sessuale nei confronti di un ragazzo di 14 anni. Succede a Lecce. A rivelare il tutto è il Comando provinciale dell'arma, convocando per domani mattina una conferenza stampa in cui fornirà ulteriori dettagli sulla vicenda. Le violenze, fisiche e psicologiche, nei confronti del giovane, si sarebbero ripetute per circa un anno. Gli aguzzini lo perseguitavano anche con sms e telefonate, o presentandosi direttamente a casa sua. Terrorizzato, il ragazzo non voleva più uscire né casa né andare a scuola. Quando suo padre si è reso conto dei motivi del suo stato, ha subito sporto denuncia, e stanotte sono scattati gli otto arresti. I carabinieri si sono infiltrati tra gli studenti dell'istituto scolastico frequentato dal gruppo per avere un quadro investigativo chiaro e giungere agli otto arresti compiuti oggi nei confronti di un uomo di 56 anni, di un giovane 21/enne e di sei ragazzi, tutti studenti tra i 14 e i 16 anni, accusati di aver abusato sessualmente di un quattordicenne, che all'epoca dei fatti aveva 13 anni. Gli arresti sono stati compiuti dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina sulla base di ordinanze di custodia cautelare emesse a seguito di una serrata indagine congiunta tra le Procure della Repubblica, presso il Tribunale ordinario e quello per i Minorenni di Lecce. Le indagini sono cominciate a settembre, dopo la denuncia presentata dai genitori della vittima che avevano notato ripetuti atteggiamenti di natura dissociativa da parte del figlio. Gli investigatori hanno ascoltato il ragazzo e alcuni militari si sono infiltrati tra i giovani studenti dell'istituto scolastico frequentato dagli indagati. Il quadro investigativo è diventato via via più nitido con le dichiarazioni fornite dai dirigenti scolastici, insegnanti ed operatori sociali, che si sono attivati dopo i comportamenti anomali manifestati dalla vittima. Quello che è emerso è uno scenario definito dagli investigatori, “sconcertante”, fatto di abusi ripetuti che si sarebbero consumati tra mura domestiche e luoghi pubblici. L'adulto, padre tra l'altro di uno dei sei minorenni arrestati, attirava il ragazzino nella propria abitazione con varie scuse e lo costringeva con violenza a subire atti sessuali per poi ricompensarlo con pochi euro. Analoghi atti sono stati commessi dai minorenni arrestati, alcuni dei quali coetanei del 14enne che in più occasioni lo costringevano a subire atti sessuali di vario genere, minacciandolo perché non rivelasse nulla.