Cerca
Logo
Cerca
+

Brunico, ammazza il vicino di casa: teschio e ossa, in casa la scoperta raccapricciante. L'ombra del satanismo

  • a
  • a
  • a

Maxim Zanella, 30 anni di Brunico, figlio del presidente provinciale del Club alpino italiano, è stato ucciso dal vicino di casa, Oskar Kozlowski, 23enne di origini polacche residente da anni nella valle altoatesina. Non chiaro il movente. La procura di Bolzano sta verificando se dietro il delitto ci sia l'ombra del satanismo. "In casa di Zanella i carabinieri hanno infatti trovato un teschio finto e alcune ossa, mentre l'omicida è piuttosto noto negli ambienti satanisti. Nella sua pagina Facebook spuntano immagini di Lucifero, pentacoli, scheletri con la tiara da vescovo e facce di caproni malefici. Sul gomito destro Kozlowski si era anche fatto tatuare il numero 666, simbolo di Satana", scrive il Corriere della Sera.

 

 

Immagini riconducibili a sette sataniche sarebbero state trovate anche a casa dell'assassino. Gli inquirenti però non escludono che il delitto possa essere legato ad una serata a base di alcol e droga. "Quella notte Kozlowski, impiegato in un colorificio, si era presentato al pronto soccorso ferito e, dopo essersi più volte contraddetto, ha confessato di aver ucciso il suo vicino di casa. Zanella è stato trovato nel suo appartamento in un lago di sangue. La dinamica appare chiara, anche se il coltello usato dal Kozlowski non è ancora stato ritrovato", svela sempre il Corriere.

 

 

 

 

Kozlowski - che al momento si trova detenuto in isolamento nel carcere di Bolzano - sarà interrogato dalla pm Sara Rielli, titolare dell'indagine. Le ragioni per cui non si esclude la pista del violento litigio sono legate al passato dell'assassino. Kozlowski era stato infatti più volte segnalato per vicende di droga. Nell'appartamento di Zanella infatti c'è stata una violenta colluttazione. Zanella viene descritto come un ragazzo tranquillo e lavoratore. "In passato aveva fatto qualche fesseria ma nulla di grave, un semplice oltraggio. Non credo avesse una doppia vita", racconta il padre, Carlo. "Il teschio lo aveva acquistato per gioco e le ossa le aveva trovate in un bosco. Come ogni sera ci aveva dato la buona notte", ricorda il padre.

 

 

 

Dai blog