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Processo Dell'Utri, il pg:

"Sentiamo il pentito Romeo"

Franci Belotti
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Dovrà sedersi davanti ai giudici della Corte di appello di Palermo, Marcello Dell'Utri, senatore del Pdl accusato di concorso in associazione. Il collegio dovrà decidere se, accogliendo l'istanza del procuratore generale Nino Gatto. Il pentito di mafia Pietro Romeo, secondo il sostituto procuratore generale di Palermo, Antonino Gatto deve essere sentito al processo d'appello a Marcello Dell'Utri "circa le confidenze ricevute da Francesco Giuliano (condannato per le stragi), intorno all'esistenza di un politico a Milano, che diceva a Giuseppe Graviano di mettere le bombe e che era in grado di fargli conoscere i luoghi in cui si trovavano i pentiti". Non solo. Per il pg, Romeo va sentito anche sulle "circostanze in cui Gaspare Spatuzza confermo' a Giuliano che il politico a Milano era Berlusconi". E' quanto conferma in aula lo stesso rappresentante dell'accusa formulando le sue richieste alla Corte d'Appello di Palermo presieduta da Claudio Dall'Acqua. Secondo l'accusa, invece, deve essere sentito l'altro pentito, Giuseppe Ciaramitaro "sulle confidenze ricevute da Francesco Giuliano che gli aveva rivelato che c'era un politico che proteggeva gli stragisti, che dietro le stragi c'erano Berlusconi e altri politici, e sui provvedimenti legislativi subito emessi dal primo governo Berlusconi in favore 'dei carceri, per i semplici detenuti allora'".

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