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Variante Delta, il bollettino: su contagi e decessi, l'effetto "no vax" che preoccupa Mattarella e Sileri

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Crescono contagi e decessi da coronavirus a fronte di un aumento di tamponi. L'obbligo di esibire il Green pass sui posti di lavoro ha infatti fatto schizzare il numero dei test, tra molecolari e antigenici. Nella giornata del 26 ottobre se ne registrano 639.745, ovvero 417.359 rispetto a ieri quando erano stati 222.385. Come detto precedentemente il bollettino odierno vede aumentare i nuovi casi di Covid (4.054 a fronte dei 2.535 del giorno prima). Sono almeno 4.747.773 le persone che hanno contratto il virus da inizio pandemia. I decessi nelle ultime 24 ore sono 48 (ieri 30), per un totale di 131.904 vittime da febbraio 2020. Scende invece, seppur di poco, il tasso di positività che passa dall'1,1 allo 0,6 per cento.

Aumentano le degenze. I numeri diffusi dal ministero della Salute parlano di 25 posti letto in più occupati nei reparti Covid ordinari sono 25 più di ieri (ieri +106), per un totale di 2064 ricoverati. Aumentano i posti letto occupati in terapia intensiva sono 3 più di ieri (ieri -3), portando il totale dei malati più gravi a 341, con 37 ingressi in rianimazione (ieri 18). Cifre, queste, che non rassicurano. I vaccinati over 12 sono, infatti, l'82,3 per cento della popolazione. Non abbastanza per far pensare di essere fuori pericolo.

 

Lo ha detto chiaro e tondo anche Sergio Mattarella: "La ripartenza è una strada nuova e dobbiamo percorrerla con determinazione e speranza come nel dopoguerra, con il concorso di forze e persone. Possiamo aver fiducia in noi stessi perché abbiamo affrontato una prova durissima. Non possono prevalere i pochi che vogliono far prevalere le loro teorie antiscientifiche, con una violenza a volte insensata". Insomma, per il capo dello Stato il Green pass e i vaccini sono l'unica risposta al virus. Un pensiero avvalorato dai dati del Portogallo: con il 100 per cento dei vaccinati sopra la soglia dei 65 anni di età, il Paese riferisce di 300 nuovi casi al giorno, 5 morti e circa 60 pazienti ricoverati in terapia intensiva. In quest'ottica si legge la rassicurazione del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri che da gennaio immagina la terza dose per tutti gli italiani. 

 

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