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Bollettino 12 novembre, altra impennata di contagi: prime regioni verso la zona gialla, la Lombardia si dà due settimane

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Continua il lento ma costante peggioramento della situazione epidemiologica dell’Italia, che sta per conoscere una nuova ondata. La speranza è che non sia forte come quella che sta travolgendo la Germania e soprattutto i paesi dell’Europa dell’Est: tra abbassamento della guardia, soppressione delle nome anti-Covid di base e tassi di vaccinazione bassi, sono in tanti a essere in grande difficoltà in questo momento.

Il bollettino di oggi, venerdì 12 novembre, rilasciato dal ministero della Salute dà conto di 8.516 contagiati, 4.715 guariti e 68 morti a fronte di 498.935 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è stato rilevato all’1,7% (+0,3 rispetto a ieri). Per quanto concerne il sistema sanitario nazionale, la pressione sta aumentando ma non in maniera così significativa da far scattare l’allarme: i ricoverati in reparti Covid sono 3.525 (+16 sul giorno prima), mentre quelli in terapia intensiva sono 445 (+23) con 47 nuovi ingressi.

 

Dalla cabina di regia è emerso che la prima regione che rischia di finire in zona gialla prima di Natale è il Friuli Venezia Giulia, che conta 233 casi settimanali su 100mila abitanti, il 10,9% di posti occupati in terapia intensiva e il 9,9% in area medica. Anche la Calabria e le Marche sono osservate speciali, così come la Lombardia che è in un andamento lentamente negativo e aspetta le prossime due settimane per capire se sarà destinata alla zona gialla.

 

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