La testimonianza

Omicron, il paziente zero Gianfranco: come sta oggi dopo 21 giorni. La (sconvolgente) prova definitiva sulla variante?

Adesso che è guarito tornerà a viaggiare "come ho sempre fatto e non ho smesso di fare, pur con tutte le cautele necessarie, nemmeno in questo anno e mezzo di pandemia. Andrò dove l'azienda riterrà opportuno mandarmi". Gianfranco Importuna, il "paziente zero" della variante Omicron in Italia, in una intervista a il Corriere della Sera, racconta che, dopo essere risultato negativo ai tamponi insieme agli altri componenti della famiglia che erano risultati positivi, ha finalmente riassaporato la libertà: "Ho preso la mountain bike e ho fatto un bellissimo giro nei boschi casertani. Io giro in tutta Italia con la bicicletta, ma le assicuro che tutti ci invidiano questi luoghi".

 

 

Quindi parla della malattia: "Quando ho saputo di essere positivo al Covid mi sono detto che avevo un'arma". "È così che vedo il vaccino. Mi sono sentito sereno perché avevo fatto quello che potevo, avevo sfruttato la possibilità che la scienza ci dà per combattere questa malattia", prosegue Importuna. Il manager scoprì di essere positivo al Covid di ritorno da un viaggio di lavoro in Mozambico con scalo aereo a Johannesburg e Doha.

 

 

In famiglia ora stanno tutti bene: "Per fortuna sì. Viviamo un momento di sollievo, ma dal punto di vista clinico non è stata una prova particolarmente dura - racconta - Noi adulti eravamo tutti vaccinati con due dosi, mia suocera anche con la terza. Qualche sintomo c'è stato, ma lieve. Un po' di febbre, emicrania, ma nulla di impegnativo". È stata una preoccupazione in più sapere di essere contagiato dalla nuova variante? "No, questo non mi ha spaventato. Ho avuto fiducia nell'ipotesi, di cui da subito hanno parlato alcuni scienziati, e che sembra si vada confermando, che si trattasse di una variante più trasmissibile ma meno violenta. Speriamo davvero sia così", conclude.