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Covid, "un'ipotesi estrema". Ma sul piatto: chiusure a gennaio, ecco i condannati. Tam-tam sul CdM

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Alessandro Gonzato
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Torna l'incubo Dad. Il sasso nello stagno lo ha gettato lunedì Massimo Galli: «Non voglio tirarmi addosso un'iradiddio di critiche però, francamente, ci sarà da pensare eventualmente a una procrastinazione delle vacanze se le cose vanno male o malissimo». Una proposta che ieri ha visto la ferma opposizione dei presidi. Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, è durissimo: «Sono dell'idea che "allungare" le vacanze di Natale per gli studenti, prevedendo 7 giorni di Dad, sia una scelta poco efficace. A mio modo di vedere la via maestra resta quella delle vaccinazioni. Nella fascia di età compresa trai 16 e i 19 anni siamo già all'80%, ora però bisogna spingere sull'acceleratore per gli under 16». Ieri il governo, con il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ha sottolineato che lo scenario di una chiusura prolungata delle scuole si potrebbe verificare solo in presenza di una progressione di contagi simile a quella dell'Inghilterra. «Nulla è deciso», ha dichiarato Sileri, «decideremo tra una settimana, dipenderà dal picco di Omicron. Se avremo i numeri del Regno Unito, con 100mila contagi e gran parte di questi tra la popolazione non vaccinata o non vaccinabile, quindi anche tra i soggetti più giovani, non potremo ricominciare subito». Visto che i bambini sono la fascia nella quale le vaccinazioni sono appena iniziate, si potrebbe dunque dare tempo ai più piccoli di accelerare le vaccinazioni rinviando l'apertura di una o due settimane. In serata, contattato da Libero, Sileri ha precisato che «si tratta di una ipotesi estrema per permettere ai più piccoli di vaccinarsi, ma non credo che succederà». Di sicuro sarebbe uno smacco per le famiglie, visto che la chiusura delle scuole complicherebbe ancora una volta la vita dei genitori degli alunni di elementari e medie.

CABINA DI REGIA

Domani, intanto, sapremo se parte delle festività natalizie saranno in arancione: significherebbe soprattutto il ritorno all'autocertificazione per i non vaccinati i quali non potrebbero uscire dal comune di residenza se non per motivi di lavoro, salute o necessità (lo spostamento sarebbe consentito nel raggio di 30 chilometri per chi abita in Comuni con meno di 5 mila abitanti) ed entrare in ristoranti e bar (non sarebbe più sufficiente l'esito negativo del test). Il ministro per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, ieri ha escluso ulteriori restrizioni per il giorno di Natale: «Non mi risulta che ci siano evidenze in questa direzione». Per il 24 e il 25 pare che ci saranno solo raccomandazioni. L'attenzione è soprattutto sul 31 dicembre e da lì all'epifania. La cabina di regia tra governo e Comitato tecnico-scientifico deciderà inoltre se introdurre l'obbligo di tampone per i vaccinati che vorranno andare al cinema, a teatro, allo stadio, ai concerti. Su questo punto i governatori sono divisi e Matteo Salvini ha tuonato: «Aver chiesto un sacrificio a 50 milioni di italiani che hanno fatto 1-2 o 3 dosi e poi pensare di costringerle al tampone per vivere significa che c'è qualcosa che non funziona». Molti governatori però ormai danno per scontato il passaggio in arancione. Luca Zaia (Veneto): «Il nostro modello dice che almeno fino alla prima settimana di gennaio il contagio sarà in crescita e ci avviciniamo al passaggio di fascia». Vicenzo De Luca (Campania): «Invito a stare attenti perché la variante Omicron sta esplodendo. Rispetto ai dati della sanità regionale dovremmo già essere in arancione, non in giallo. Dal punto di vista strettamente sanitario avremmo interesse ad andarci subito, ma dal punto di vista sociale ed economico no, sarebbe una tragedia bloccare di nuova l'economia della regione».

RESTRIZIONI

Forza Italia è favorevole a un ulteriore rafforzamento del Green pass: «Gli italiani», recita una nota, «devono poter trascorrere in tranquillità e sicurezza Natale e Capodanno. Dobbiamo evitare che le festività si tramutino in occasioni per la moltiplicazione dei contagi. È necessario», proseguono i forzisti, «prevedere la vaccinazione obbligatoria per tutti i lavoratori a contatto col pubblico, e il green pass deve avere efficacia temporale più limitata ed essere rilasciato solo a chi ha completato il ciclo vaccinale o è già guarito dal Coronavirus». Fratelli d'Italia chiede che il governo aiuti il settore turistico: «La sola notizia di Omicron», ha detto il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, «secondo i dati Demoskopika avrebbe fatto disdire 8 milioni di prenotazioni. Inoltre sarebbero ventiquattro milioni i cittadini che hanno scelto di non partire. Parliamo di perdite di oltre 10 miliardi di euro, che oltretutto si sommano a quelle del passato». 

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