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Roma, picchiato e maltrattato dalla moglie per 2 anni: sapete chi è lui? Impensabile

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E' un pugile e addirittura campione di kick boxing la vittima della furia di una donna di 48 anni - sua moglie - che lo ha vessato a lungo con maltrattamenti, sputi e umiliazioni. La donna gli avrebbe lanciato addosso secchi d'acqua o, ancor peggio, di olio bollente. Fino ai tentativi di accoltellamento e al lancio di soprammobili di marmo. Il tutto perché arrabbiata e gelosa. Per quasi due anni - come riporta il Messaggero - un pugile ucraino di 49 anni, alto un metro e 97 centimetri, ha subito in silenzio le violenze della moglie. 

 

 

 

La donna lo avrebbe privato del cibo, talvolta anche di soldi e documenti. Lo avrebbe perfino fatto licenziare, rivelando all'hotel in cui lui lavorava come facchino: "Attenzione, ruba". Tutto falso, ovviamente. Per lei arriva adesso la condanna a 2 anni e 2 mesi di carcere, inflitta dal tribunale di Roma, per maltrattamenti in famiglia e lesioni. "La situazione si è aggravata dopo il lockdown - ha raccontato il pugile in aula -. Gli scatti di violenza sono stati sempre più frequenti. Anche se io solo una volta sono ricorso in ospedale per le ferite. Era il settembre 2020. Il referto lo ha fatto sparire lei. Ho sempre sopportato pensando, a questo punto ingiustamente, che fosse la cosa migliore per nostro figlio".

 

 

 

Un altro episodio di violenza risale poi alla notte tra il 25 e il 26 dicembre del 2020, quando la donna trovò un capello femminile tra i vestiti del marito. A quanto pare, la 48enne avrebbe lanciato una pentola di acqua bollente in direzione del marito. E, subito dopo, un soprammobile di marmo lungo una decina di centimetri, che avrebbe preso l'uomo in piena fronte. Fu in quell'occasione che lui decise di reagire e di chiedere l'intervento della polizia. 

 

 

 

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