La precisazione

Decreto Covid, "l'obbligo scatta subito". Vaccino per gli over 50, contrordine dal governo

Attenzione, l'obbligo vaccinale non scatterà il 15 febbraio ma quando il decreto Covid sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale (quindi nei prossimi giorni). A chiarire è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che in una intervista su Rai Radio1 a Radio anch'io ha detto: "Con i provvedimenti approvati ieri (5 gennaio, ndr) dal Cdm abbiamo cercato ancora una volta di anticipare e gestire questa situazione epidemica così delicata. L'obbligo vaccinale per gli over 50 scatta da quando il decreto viene pubblicato", e non dal 15 febbraio. Quindi ha continuato: "L'obbligo non è un tabù. Valuteremo settimana per settimana l'andamento dell'epidemia, a oggi abbiamo previsto questa estensione che riguarda 2,5 milioni di cittadini, una platea che rischia di più e quindi riteniamo che sia un provvedimento in grado di dare una risposta importante. Poi valuteremo". 

Per quanto riguarda il tema del consenso informato "al di là di quelle che saranno le scelte e le modifiche, e che valuteremo ovviamente nei prossimi giorni", ha aggiunto il sottosegretario, "già oggi in presenza di una vaccinazione di massa a tutela della salute pubblica lo Stato interviene e si fa carico, indennizza qualora ci siano delle conseguenze e dei danni sui cittadini. C'è una sentenza della Corte costituzionale che afferma questo. Già oggi è così. Se però ci sarà bisogno di un ulteriore chiarimento e provvedimento, valuteremo nei prossimi giorni".

Del resto, ha sottolineato Costa, "l'obiettivo del governo è sempre stato quello di mantenere aperte tutte le nostre attività nella consapevolezza che non possiamo vanificare i sacrifici che gli italiani hanno fatto e ormai stanno facendo da due anni. Dobbiamo assolutamente contenere al massimo la pressione sui nostri ospedali". Quindi, "di fronte a un numero di contagi così elevato, è chiaro che - nel momento in cui abbiamo ancora 5 milioni di concittadini non vaccinati - sono loro che rischiano di più di andare a occupare i nostri ospedali. Tanto è vero che, dal punto di vista degli ospedalizzati, siamo comunque in presenza di una crescita che dobbiamo assolutamente tenere sotto controllo".