Il sottosegretario alla Salute

Pierpaolo Sileri: "Dati sui morti Covid poco chiari. Cosa bisogna capire"

Bisogna fare chiarezza sui dati della mortalità dei pazienti Covid. "Da noi il conteggio avviene in base alla scheda Istat in cui anche il Covid viene inserito, bisognerebbe chiarire se è primum movens o concausa di morte", spiega Pierpaolo Sileri in una intervista a Il Fatto quotidiano. "A ogni modo, da noi come in altri Paesi, c'è un eccesso di mortalità superiore ai dati ufficiali Covid, specie durante la prima e la seconda ondata. Abbiamo un 17 per cento di morti fuori dagli ospedali, probabilmente molti nelle Rsa sopra i 90 anni o negli hospice con patologie neoplastiche non più guaribili: non sempre il Covid ha determinato l'evento. Servono dati completi anche per non prestare il fianco alle teorie complottiste", sottolinea il sottosegretario alla Salute.

 

 

Per quanto riguarda i contagi, prosegue Sileri, "era atteso il calo a fine gennaio, aspetterei qualche settimana e rimodulerei il green pass in coincidenza con la fine dello stato d'emergenza il 31 marzo. Non dico di farlo scomparire. Come si deciderà più avanti. Bisogna rimodularlo e allungarlo per chi ha fatto la terza dose e per i guariti, ma su base scientifica. Quando, ce lo dirà il virus".  E ancora: "Rimodulerei anche, salvo che emerga una variante più cattiva, i richiami in funzione delle fasce d'età con più rischi, ma solo quando nelle terapie intensive saremo a un livello molto più basso di pazienti Covid. Spero in primavera. Prima ridurrei l'isolamento per i positivi asintomatici. Ottimo sperimentare l'autotest per i trivaccinati come fa l'Emilia-Romagna".

 

 

Quanto all'affermazione di "rendere difficile la vita ai non vaccinati'", Sileri chiarisce che si riferiva ai "no vax, ai complottisti a quelli dei microchip e delle vignette sui lager, non a chi non si vaccina perché ha dei dubbi o ha paura e magari aspetta ascoltando questi santoni, si prende il virus e rischia di morire".