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Papa Francesco, ecco chi è l'uomo accanto a lui: Sandrone. Vaticano e potere, il segreto (svelato) del Pontefice

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Il segreto del potere di Papa Francesco in Vaticano è tutto nella sua "famiglia", la cerchia ristrettissima di collaboratori, uomini fidatissimi ma "a  rotazione". Una svolta storica, quella imposta da Bergoglio, che ha stupito il Vaticano e creato non poco scalpore nelle alte sfere.

 

 

 



La mappa del "cerchio magico" del Pontefice è tracciata dal Giornale, che parte ovviamente dal suo braccio destro, il segretario personale. "Colui che lo assiste in ogni incombenza, che ha il compito di organizzare visite e incontri, che gli gestisce l'agenda". Un ruolo centrale cambiato 3 volte in 9 anni. Oggi è l'uruguaiano padre Gonzalo Aemilius, 42 anni, in carica dal 26 gennaio 2020. Prima di lui, c'erano stati il maltese Alfred Xuareb, durato 13 mesi e poi nominato nunzio in Corea e in Mongolia, e l'argentino Fabian Edgardo Marcelo Pedacchio Leaniz, segretario personale dal 2014 al 2019 e coinvolto, pur tra mille smentite, in un piccante dossier pubblicato da un diacono argentino sposato, Jorge Sonnante, che sosteneva come il prelato fosse registrato su siti di incontri on line. In ogni caso, l'alternanza di collaboratori è stata decisa da Bergoglio per spezzare la tradizione che voleva un segretario personale fisso (don Stanislao Dziwisz a fianco di Giovanni Paolo II per 26 anni, monsignor Georg Gaenswein "ombra" di Papa Ratzinger).

 

 

 

 

Il 42enne Padre Aemilius ha conosciuto Bergoglio nel 2006: "L'allora arcivescovo di Buenos Aires gli telefonò perché aveva sentito parlare del suo lavoro con i ragazzi di strada - ricorda il Giornale -. Nato da una famiglia agiata di Montevideo, una nonna ebrea e genitori non credenti, padre Gonzalo si è convertito durante il liceo, colpito dall'opera di alcuni sacerdoti che aiutavano i giovani in difficoltà". Nella "famiglia" del Santo Padre ha fatto parte dall'aprile 2014 al luglio 2020 anche il secondo segretario monsignor Yoannis Lahzi Gaid, "sacerdote copto considerata la «voce araba» del Pontefice nei discorsi ufficiali e nelle catechesi e primo cattolico orientale". A sostituirlo è stato l'italiano don Fabio Salerno, 42enne nato a Catanzaro con lunga esperienza nella diplomazia vaticana. 

 

 

 

 



Dal punto di vista più privato, spicca la scelta di non vivere nel Palazzo Apostolico ma a Casa Santa Marta, circondato da persone, dove alloggiano i cardinali e i vescovi in visita a Roma. Bergoglio vive nella stanza 201 e utilizza il Palazzo Apostolico solo per le visite ufficiali. Non ha nessun aiutante di camera (Paolo Gabriele, a fianco di Papa Ratzinger, fu il famigerato "corvo" del caso Vatileaks che portò, di fatto, alla crisi e alle dimissioni di Benedetto XVI). Francesco pranza a mensa, è autonomo e a fianco a lui, oltre al segretario personale, c'è solo Sandro Mariotti, "detto Sandrone per la stazza": è lui l'aiutante di camera che assiste il Papa in tutte le necessità quotidiane, "il valletto chiamato a reggere l'ombrello in caso di pioggia, incaricato di prendere ogni oggetto dato al Papa perché le mani di Francesco siano sempre libere". Ed è lui che "prepara e disfa le valigie, anche se il Papa argentino è molto autonomo e non è inusuale vederlo mentre porta da solo i bagagli". Oltre al Prefetto della casa pontificia, sorta di "padrone di casa" e gran cerimoniere, ci sono gli autisti della Papamobile, spesso sottovalutati ma onnipresenti. Sono cinque, tutti gendarmi. Anche loro, insieme al capo della sicurezza Gianluca Gauzzi Broccoletti, sono figure chiave nella gestione della Santa Sede.

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