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Mascherine Ffp2, maxi-truffa da 140mila euro: impensabile, ecco chi finisce in manette

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Scattano gli arresti nell'ambito di un'inchiesta su presunti acquisti gonfiati di mascherine Ffp2 nell'Arma dei carabinieri di Torino. E in manette ci finiscono proprio due carabinieri oltre ad altre due persone. In tutto, gli stessi carabinieri hanno eseguito nove misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati. Le accuse a vario titolo vanno da corruzione aggravata, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, accesso abusivo ad un sistema informatico telematico e omissione di atti d'ufficio.

 

Si apprende che altri due militari sono stati sospesi dalla funzione di pubblico esercizio. L'inchiesta, che come detto verte su presunti acquisti gonfiati dei dispositivi di sicurezza, è coordinata dalla procura di Torino.

Nel dettaglio, sono state eseguite quattro misure cautelari in carcere, un obbligo di firma e quattro misure interdittive della sospensione dall'esercizio di pubblico ufficio. Dei quattro appartenenti all'Arma, tre erano in precedenza in servizio presso il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Secondo quanto si apprende, avrebbero favorito nell'ambito delle loro attività due imprenditori cinesi che operano nel Torinese.

 

L'inchiesta, coordinata dal pm Fabiola D'Errico, inizia nel marzo 2020, a inizio pandemia, quando fu disposto l'acquisto di 87mila mascherine Ffp2, che sarebbero il doppio rispetto a quelle ritenute necessarie. E per l'affare un'ufficiale dell'Arma si sarebbe rivolta ad un imprenditore amico del marito, al quale per la fornitura in questione sarebbero stati corrisposti 140mila euro.

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