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Massimo Lopez, "colpito da un infarto sul treno. E per tre ore...": il dramma, secondo attacco di cuore

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Il comico e attore Massimo Lopez ha rivelato per la prima volta in un’intervista rilasciata per Il Corriere Della Sera di aver avuto un secondo infarto, dopo quello già subito nel 2017. Nella lunga intervista Lopez racconta degli inizi della sua carriera fino al grande successo con il Trio. Ma la rivelazione che ha colpito i lettori è proprio l’episodio avvenuto pochi mesi fa: “Come vivo la felicità? Cercando di riconoscerla. Ho avuto due infarti, uno di dominio pubblico, perché avvenuto nel 2017 mentre ero sul palcoscenico, un altro invece avvenuto qualche mese fa e del quale sto parlando adesso per la prima volta. Peraltro il secondo è stato ancora più drammatico, perché ero in treno e ho viaggiato tre ore con un attacco di cuore in corso, ho rischiato seriamente”.

 

 

Un malore che è avvenuto dopo il primo del 24 marzo 2017 durante uno spettacolo teatrale a Trani. “Credo proprio che mi abbia salvato una mano santa perché quella sera avrei dovuto essere da un’altra parte, in un posto meno comodo per raggiungere l’ospedale” aveva dichiarato al settimanale Chi. Ora l’attore sta bene ed è impegnato in una tournée con l’amico Tullio Selenghi: “Per me è un fratello. Anzi, di più: è il nonno che non ho mai avuto. È una delle gag che facciamo da tempo. Tullio non è solo un amico, per me è una protezione. Con lui e Anna (Marchesini, ndr) c’era una familiarità che negli anni è diventata affetto profondo, legame vero.” Confessa al Corriere.

 

 

Lopez nell'intervista parla anche di un’altra grande compagna di lavoro e di vita, Anna Marchesini, mancata il 30 luglio 2016 a causa dell’artrite reumatoide. L’attore la ricorda raccontando un aneddoto divertente: “Una volta, in macchina, ci divertivamo a farci le interviste a vicenda. Esordisco io: "Signora Marchesini, ci racconti il percorso che l'ha portata a cotanto successo di pubblico, il cammino artistico che l'ha fatta diventare una delle attrici più talentuose". E lei: "L'ho data. Sì, l'ho data". Anna era straordinaria, perché sapeva inchiodare ogni forma di stereotipo rovesciandone la forza con autoironia, genialità. Mi manca molto”.

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