
Roma, "solo una frattura": Domenico muore a 20 anni dopo 17 mesi di agonia. Choc: cosa aveva davvero

Era andato in ospedale per un dolore al ginocchio ed era stato dimesso con una diagnosi sbagliata. Gli avevano detto si trattasse di una frattura e invece era un tumore. Domenico Natale, 20 anni, è poi morto per quell'errore. I fatti risalgono al 2013. Oggi invece, come riporta TgCom24, è arrivata la condanna in via definitiva a un anno di reclusione per omicidio colposo di Felice Carsillo, il chirurgo ortopedico romano responsabile di quella diagnosi.
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Dopo l'accertamento dell'errore, il ragazzo venne operato e subì l’amputazione della gamba, ma alla fine morì nel 2014 dopo 17 mesi di agonia. Il calvario inizia il 4 maggio 2013, quando alla casa di cura Nuova Itor di Roma gli venne diagnosticata una frattura a seguito di una partita di calcetto. Anche se il giovane disse che non c'erano state cadute o contrasti gravi. Gli esami, in realtà, mostravano già la presenza del tumore. Il medico però non se ne sarebbe accorto e quindi avrebbe deciso di operare il ragazzo, peggiorando solo la situazione.
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Poco dopo l'intervento, il cancro - un osteosarcoma molto aggressivo - andò in metastasi. Ecco perché si puntò sull'opzione più estrema di tutte, l'amputazione della gamba. Neanche quella soluzione però riuscì a risolvere il problema e Domenico morì il 30 ottobre 2014. "Non ho mai smesso di crederci e adesso, grazie a questa doppia condanna conforme, posso finalmente essere un po' più sereno - ha dichiarato Pino Natale, padre del 20enne -. Nessuno mi porterà mai indietro mio figlio, ma è giusto che medici tanto superficiali siano fermati".
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