La decisione

Covid e aerei, la rivoluzione del 16 maggio: ecco che cosa cambierà in volo

Massimo Sanvito

Il conto alla rovescia è già cominciato: sei giorni e le mascherine spariranno anche dagli aerei di tutta Europa. L'Agenzia dell'Unione Europea per la sicurezza aerea (Easa) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) lo hanno messo nero su bianco: da lunedì prossimo l'obbligo diventerà carta straccia. Anche negli aeroporti, tra un check-in e l'altro, via le bavaglie dalla bocca. A una semi-condizione: la mascherina resta "fortemente raccomandata" per chi tossisce o starnutisce e per tutte le persone fragili. Del resto, visto il calo dei contagi, l'ampia copertura vaccinale e l'allentamento delle restrizioni in ogni angolo del continente, questo rappresenta un ulteriore tassello sulla strada del ritorno alla piena normalità.

 

 


Chiaramente, in base alle compagnie aree e ai luoghi di destinazione, non si può prescindere da alcuni distinguo. Anche dopo il 16 maggio, «i voli da o verso una destinazione in cui è ancora richiesto l'uso della mascherina sui mezzi di trasporto pubblico dovrebbero continuare a incoraggiare l'impiego del dispositivo, secondo le raccomandazioni», hanno puntualizzato Easa ed Ecdc. Per quanto riguarda i passeggeri vulnerabili, invece, «dovrebbero continuare a indossare una mascherina indipendentemente dalle regole, idealmente di tipo Ffp2, che offre un livello di protezione superiore rispetto a una mascherina chirurgica standard». Lacci e lacciuoli, però, non si scioglieranno solo a bordo ma anche nelle aree interne degli scali aeroportuali. Sempre un occhio di riguardo al distanziamento, certo, ma al personale è stato suggerito un approccio pragmatico. «Si dovrebbero evitare di imporre regole di distanziamento se queste molto probabilmente produrranno un "collo di bottiglia" in un'altra zona».

 

 

Della serie: evitiamo di essere troppo bacchettoni perché poi c'è il rischio che la cura sia peggiore del male. Un altro capitolo è quello del Digital Passenger Locator Form, il dPlf che molti Stati hanno depennato, non rendendone più obbligatoria la compilazione da parte dei passeggeri. Agenzia dell'Unione Europea per la sicurezza aerea e Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie hanno aggiornato la faccenda: «Le compagnie aeree dovrebbero mantenere i loro sistemi di raccolta dati in standby in modo da poter mettere queste informazioni a disposizione delle autorità sanitarie pubbliche se necessario». Utilissime, per esempio, nel caso emerga una qualsivoglia nuova variante identificata come potenzialmente più pericolosa, ovvero con «vari livelli di capacità di fuga immunitaria e di gravità dei sintomi». In ogni caso, il personale aeroportuale, i membri dell'equipaggio e i passeggeri dovranno essere «vigili e seguire le raccomandazioni e i requisiti delle autorità nazionali dello Stato o della regione in cui si trovano».

 

 

La direttrice dell'Ecdc, Andrea Ammon, a proposito della decadenza dell'obbligo della mascherina a partire dal 16 maggio ha dichiarato: «Sebbene i rischi permangano, abbiamo visto che gli interventi e i vaccini hanno permesso alle nostre vite di tornare alla normalità. Sebbene l'uso obbligatorio della mascherina in tutte le situazioni non sia più raccomandato, è importante tenere presente che, insieme al distanziamento fisico e a una buona igiene delle mani, è uno dei metodi migliori per ridurre la trasmissione». Ad accogliere positivamente la decisione dei vertici della sicurezza nei cieli è l'Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), per voce del suo direttore generale, Willie Walsh: «È un altro passo importante lungo lastrada del ritorno alla normalità per i passeggeri», avvertendo però che diverse giurisdizioni mantengono ancora l'obbligo della mascherina finendo per creare difficoltà alle compagnie aeree e ai passeggeri che volano con norme diverse tra un paese e l'altro. «Sebbene il protocollo europeo entri in vigore la prossima settimana, non esiste un approccio coerente a livello globale per indossare la mascherina a bordo degli aerei». E questo è un vuoto da colmare.