I soliti
La sinistra ora usa pure Sanna Marin. Vogliono resuscitare il ddl Zan
Che la risoluta e fascinosa (ma non si può dire che, oltre che brava, sia anche bella, perché dicono sia un apprezzamento discriminatorio...) premier finlandese Sanna Marin abbia riscosso un notevole successo in Italia (e non solo, per la verità) è un fatto. Il marchio definitivo alla sua consacrazione come nuova stella del panorama politico mondiale è stato dato dalla paladina del giornalismo progressista, Concita De Gregorio.
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Che su Repubblica cita proprio la Marin come emblema della pochezza italica rispetto alle possibilità di carriera politica fornite al sesso femminile: «Qui le donne di 37 anni le usiamo al massimo come candidate di bandiera da usare per mostrare che le abbiamo messe in rosa, poi scompaiono e cominciano a giocare i maschi». E qui non ci sentiamo di darle tutti i torti.
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Ma soprattutto, De Gregorio cita la premier finlandese per riaccendere il dibattito sul ddl Zan, bocciato del Parlamento: Sanna «è cresciuta con due madri (la sua biologica, la nuova compagna di lei) e ha per questo provato, dice, "un senso di invisibilità" perché "delle famiglie arcobaleno non si parlava"». De Gregorio conclude: «Non so se questo possa aiutare la causa del ddl Zan», e però, rimarca, «ne approfitterei, nella festa degli ormoni, per fare campagna». Tutto fa brodo.