Paradossi

Bollette alle stelle e niente acqua? Eppure in Italia... cosa sta succedendo

Giancarlo Mazzuca

Siamo proprio il Paese dei paradossi. Mai come in quest'ultimi giorni, infatti, stiamo rischiando di finire definitivamente al tappeto tra le telenovele del conflitto in Ucraina e di quella del Covid con la variante Omicron che ci ha rimesso nuovamente in ginocchio. I bollettini di guerra che leggiamo ogni giorno ci stanno letteralmente affondando: siamo seppelliti dai missili di Putin, dalle continue richieste d'aiuto di Zelensky e dai vertici in corso, tanti "summit" che finiscono con altrettante fumate nere.

 

 

Ma siamo sommersi anche dagli infiniti contraccolpi economici che non ci stanno concedendo alcuna tregua con i prezzi degli alimentari che vanno alle stelle, a cominciare dal pane che lievita sempre più, con il gas e la benzina che valgono ormai più dell'oro russo in quarantena, con l'elettricità che scarseggia con l'acqua che latita e con gli effetti-boomerang delle sanzioni a Mosca. Insomma, comunque ci muoviamo, c'è sempre qualche amara sorpresa che ci attende dietro l'angolo: non ne possiamo più. Eppure è proprio vero che, tra i tanti difetti, abbiamo anche qualche "atout" che riusciamo sempre a sfoderare nei momenti più difficili: è il caso dell'imprevedibilità che continua a distinguere il carattere dell'italiano doc. Un esempio? Mai come nell'ultimo fine settimana, le nostre spiagge - e, in particolare, quelle romagnole anche se i russi non vengono più - sono state sommerse da frotte di turisti: a girare tra un ombrellone e l'altro, sembrava quasi di essere già a Ferragosto.

 

 

Come spiegare, al di là delle temperature sahariane, questo "boom" di presenze? Un assalto davvero imprevedibile tanto che diversi alberghi (e non solo) si sono trovati - paradosso nel paradosso - in difficoltà a fronteggiare la situazione per mancanza di personale. La ragione degli ultimi, grandi esodi vacanzieri è semplice, nonostante tutto: non ne possiamo davvero più - tra rischi di nuovi "blackdown" Covid e notizie dal fronte ucraino - e abbiamo tutti una gran voglia di respirare un po'. È vero, il morbo infuria e il pan ci manca, ma proprio per questo, abbiamo un fortissimo bisogno di distrarci, a dispetto della benzina che è alle stelle e delle grandissime difficoltà a sbarcare il lunario: se non funzionano i condizionatori in casa, speriamo sempre nel "garbino" di una volta in riva al mare. Certo, gli economisti continuano ad interrogarsi sull'autunno nero, anzi nerissimo, che ci attende a settembre ma, intanto, possiamo consolarci: la ripartenza del nostro turismo può anche servire da auspicio per un nuovo miracolo all'italiana. Chi diceva che la speranza è sempre l'ultima a morire?