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Superbonus, è allarme: via alla raffica di controlli, chi è spacciato

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Il settore edilizio lamenta ormai da tempo una situazione di emergenza, tra mancanza di materiali e di operai nei cantieri. Ciò si traduce in gravi ritardi nei lavori, con le imprese che sarebbero in pericolo soprattutto sul nodo cessioni. Senza un intervento del governo questa impasse rischia di comportare nuovi oneri nei confronti del fisco. Nelle prossime settimane l’Agenzia delle Entrate potrebbe infatti richiedere ai proprietari degli immobili di restituire le somme finora percepite più le sanzioni perché i lavori non sono stati portati a termine nei tempi stabiliti.

 

 

I costruttori di Ance Sicilia hanno diffuso una nota per chiedere allo Stato di favorire lo sblocco immediato dell’acquisto dei crediti fiscali del 110% da parte delle banche e degli intermediari finanziari, mentre alla Regione è stato chiesto di intervenire per sostenere il sistema di credito locale. Stando a quanto riferisce Ance Sicilia, al momento su ogni 110 euro le banche ne pagano 97 o addirittura meno, costringendo molte imprese che non hanno sufficiente liquidità a rivolgersi a società finanziarie che chiedono interessi molto alti.

 

 

Ciò però non ha frenato il ricorso al Superbonus, con 4,5 miliardi di nuovi lavori e circa 25mila cantieri in più nel solo mese di luglio. L’appello di Ance Sicilia è di semplificare una misura che si è rivelata fondamentale per la ripartenza del Paese e di sbloccare con norme chiare l’acquisto dei crediti fiscali.

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