Cerca
Logo
Cerca
+

Mattarella grazia la guardia giurata che uccise un ladro

  • a
  • a
  • a

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concesso una grazia «parziale» a Crocifisso Martina, ex guardia giurata di Torchiarolo (in provincia di Brindisi), attualmente detenuto nel carcere di Matera dove sta scontando una condanna definitiva a quattordici anni di reclusione per l’omicidio di Marco Tedesco, avvenuto la notte del 23 gennaio 2007 nel corso di un tentativo di rapina. L’intervento di Mattarella, giunta dopo la richiesta di grazia inviata al Colle dalla figlia Martina, permetterà all’uomo di scontare sei anni in meno di pena e di uscire pertanto dal carcere non più nel 2036, ma, anche grazie ad alcuni sconti di pena, nel 2026. L’episodio avvenne il 24 gennaio 2007: Martina era in servizio a Campi Salentina, in provincia di Lecce.

 

 

 

Quel giorno Tedesco, insieme ad altri tre complici (di cui uno rimasto ignoto) aveva appena ripulito il bar di una stazione di benzina della Q8 sulla superstrada tra Lecce e Brindisi. I quattro malviventi, a bordo di due macchine, sfondarono con le vetture l’ingresso del locale e rubarono sigarette e denaro contante. Sul posto arrivarono due guardie giurate: Crocifisso Martina e Francesco Colofeo (prosciolto da ogni accusa), che si lanciò all’inseguimento della banda. Martina sparò cinque colpi: il primo a scopo intimidatorio, gli altri ad altezza uomo. Tedesco venne colpito alla gola da un frammento di uno dei proiettili e morì poco dopo. Due dei complici della vittima in quella giornata, sentiti come testi, hanno raccontato che stavano cercando di fuggire quando sentirono i colpi. Un proiettile centrò il finestrino dell’auto.

 

 

 

Inizialmente la guardia giurata era stata rinviata a giudizio per omicidio colposo per eccesso di legittima difesa dinanzi al giudice monocratico della sezione distaccata di Campi Salentina. Il giudice del Tribunale di Campi, Stefano Sernia, decretò invece la sospensione del processo, chiedendo all'allora sostituto procuratore Maria Cristina Rizzo di modificare il capo d’imputazione in omicidio volontario, rinviando pertanto gli atti per competenza. L’imputato aveva sostenuto di aver raggiunto la stazione di benzina a bordo dell’auto di servizio e di essersi imbattuto nei ladri, di cui uno armato di pistola; quindi, avrebbe esploso dei colpi in aria. La sentenza definitiva è arrivata nel 2019: nel carcere di Matera, la condotta di Martina è stata ineccepibile, tanto che la detenzione gli è stata ridotta di quasi un anno. In una lettera, l’ex guardia giurata ha chiesto perdono ai famigliari di Tedesco.

 

 

 

Dai blog