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Messina Denaro, arrestato Bonafede: da quanto gli "prestava" l'identità

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Andrea Bonafede è stato arrestato dai carabinieri del Ros. Il geometra 59enne di Campobello di Mazara è l’uomo che ha “prestato” l’identità a Matteo Messina Denaro: non è chiaro per quanto tempo lo abbia fatto, si sospetta per almeno gli ultimi 12 mesi. Di conseguenza Bonafede è finito in manette con l’accusa di associazione mafiosa in seguito all’inchiesta coordinata dal procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, e dall’aggiunto Paolo Guido. 

Nel frattempo prosegue a Campobello di Mazara la caccia ai possibili bunker segreti del boss dei boss, che è stato catturato dopo trent’anni di latitanza. Da almeno tre anni aveva scelto di starsene “tranquillo” nel paese del trapanese, convinto di avere un sistema di protezione molto forte alle spalle. I carabinieri si stanno avvalendo dei georadar per setacciare diverse abitazioni di Campobello di Mazara, a partire da quelle di Antonio Luppino, figlio di Giovanni: si tratta dell’insospettabile che ha accompagnato Messina Denaro alla clinica in cui i due sono stati arrestati lunedì scorso. 

A proposito di Luppino, in un parcheggio di sua proprietà era nascosta la Giulietta che il boss mafioso utilizzava per i suoi spostamenti. L’auto era stata acquistata personalmente da Messina Denaro in una concessionaria di Palermo, come confermato dal titolare che lo ha riconosciuto dalle foto dopo l’arresto. Tra l’altro anche il veicolo era connesso al geometra Bonafede: in questo caso i documenti erano intestati alla madre dell’uomo che aveva prestato l’identità al boss mafioso. 

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