Immigrati irregolari, ecco come gonfiano il costo della sanità
Lievita la spesa sanitaria in Europa per l’assistenza sanitaria. A pesare sui conti (Eurostat) dei bilanci dei singoli Paesi è sicuramente l’invecchiamento progressivo della popolazione. Ma anche l’effetto dei costi indotti dalle ondate migratorie degli ultimi anni. Nella prima metà del 2023 - secondo i dati dell’European Union Agency for Asylum sono state 519.000 le domande di asilo. Con un aumento del 28%. Poi l’estate ha favorito - anche grazie al mare calmo - gli sbarchi massicci. A inizio settembre sono stati intercettate nel Mediterraneo centrale oltre 114.600 persone. Il 96% verso l’Italia.
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Ma il problema è comune a tutta Europa: secondo l’Ufficio di statistica europeo tra gennaio e luglio 2023 la Germania ha ricevuto oltre 187mila richieste d’asilo. Al secondo posto c’è la Spagna con quasi 99 mila e al terzo posto la Francia con più di 93 mila. Poi l’Italia ha superato tutti anche se noi siamo un territorio di passaggio: vengono e ripartono per il nord Europa che gode di un sistema di welfare più generoso. Sempre che riescano ad arrivarci. I controlli alle frontiere franco italiane- è cronaca di tutti i giorni - sono diventati quanto mai stringenti. L’Inghilterra ha stretto (a pagamento) con la Francia una intesa per bloccare e tenersi i clandestini che vorrebbero attraversare la Manica. Sognando Londra.
Ha suscitato in Italia non poche polemiche l’aumento del costo al sistema di assicurazione sanitaria nazionale. Ben 2mila euro a persona. Salvo poi scoprire che l’aumento del contributo che pagano gli stranieri per avere accesso alle cure del Servizio sanitario nazionale è sì previsto ma solo per specifiche categorie di non aventi diritto all’iscrizione obbligatoria. Il lavoratore già versa (come il datore di lavora) una quota di contributi per “assicurarsi” un’assistenza sanitaria. Mentre i cittadini extracomunitari, residenti in Italia, potranno continuare a iscriversi al Ssn versando un “contributo” di 2mila euro all’anno, quando oggi si aggira in media sui 1.200 euro (la crescita dunque è di oltre il 60%).
«Per i residenti stranieri cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea», si legge in una nota del Mef, «si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del Ssn, versando un contributo di 2.000 euro annui». Mentre l’importo «del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari», spiegano da via XX Settembre. In Francia (con oltre 422.686 “sans-papiers” al marzo 2023) la polemica sta montando. La Commissione finanze dell’Assemblea generale fa di conto e individua in 1,7 miliardi i costi crescenti per garantire l’assistenza sanitaria dai 600 ai 900mila). E si parla di «aggregato stimato in 1,7 miliardi di euro l’anno», spiega Le Figaro.