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Filippo Turetta, caos fuori dalla chiesa: "Quel bast*** deve morire"

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Indignazione per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Indignazione e rabbia che albergano in tutta la comunità di Torreglia, là dove Filippo Turetta è cresciuto. "Quel ba***o l’ha copà’ come un animale", dice la signora Antonietta fuori dalla chiesa del Paese imitando il gesto del coltello: "Merita la morte, perché ha dato la morte". Stando alle prime indiscrezioni sull'ispezione da parte del medico legale sul corpo, la 22enne avrebbe diverse ferite sparse fra la testa e il collo, dove si ipotizza possa essere stata sferrata una delle coltellate rivelatesi mortali. Sarebbero state 20 in totale, ma solo in sede di autopsia potrà essere stabilito con certezza quanti sono stati i fendenti inferti dalla mano del presunto assassino e, in quella sede, si potrà circoscrivere l'ora della morte. 

Per molti i segnali che Filippo fosse pericoloso c'erano tutti. "Faceva gli appostamenti, la seguiva. Era uno stalker, lo ha raccontato Elena, la sorella di Giulia. Voleva controllarle il telefono", ha ammesso una sua ex compagna delle medie a Repubblica. Eppure c'è anche chi mai si sarebbe aspettato tanto. Come Gennaro Zecchino, l'allenatore del Libertas Volley, dove Filippo giocava.

 

 

"Era un ragazzo d’oro", lo ha definito paragonandolo a dottor Jekyll/Mister Hyde: "Le pene d’amore, e chi non le patisce? Il trauma? L’ha ammazzata, e prima l’ha menata, a calci e pugni. E l’ha accoltellata!". Sono "ancora sotto shock" i genitori di Filippo. Nicola Turetta ha ammesso di non capacitarsi "per quello che è successo, per quello che ha combinato nostro figlio...non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così, un ragazzo al quale abbiamo cercato di dare tutto". 

 

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