Il caso

Pitbull, un'altra aggressione a Pavia: azzannata alla cena con gli amici

Dopo la tragedia del bimbo di 13 mesi azzannato a morte da due pitbull a Eboli, in provincia di Salerno, torna a montare la polemica attorno a una delle razze canine considerate più pericolose per l'uomo. Il dramma del bimbo è solo l'ultimo episodio di una lunga serie di aggressioni da parte di pitbull. Come racconta la Provincia Pavese, un altro caso si è verificato a Pavia nell'ottobre del 2020. 

Una donna di 48 anni, ospite a cena a casa di un'amica, era stata aggredita dall'animale. Le ferite riportate a un braccio le hanno causato problemi permanenti e un lungo periodo di riabilitazione. La donna aveva quindi deciso di sporgere denuncia verso la proprietaria del pitbull. Da lì la sentenza: gli amici della vittima, proprietari del cane, dovranno risarcirla con una somma di 50 mila euro.

 

 

La giudice, nelle motivazioni, ha così spiegato: "La responsabilità dei proprietari dell'animale è fondata non sulla colpa ma sul rapporto di fatto con l'animale, quindi il proprietario risponde in ogni caso per i danni cagionati al terzo, a meno che non dia la prova del caso fortuito". Caso fortuito che i proprietari non sono riusciti a dimostrare: secondo loro la vittima aveva alzato la voce e, in seguito a un gesto improvviso, il cane aveva attaccato. La versione dell'accusa era invece che lei si trovasse "tranquillamente seduta sulla sedia attorno al tavolo della cucina" quando il pitbull ha deciso di scagliarsi contro di lei.