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Venere degli Stracci, il popolo ha il diritto di contestare l'arte

Lucia Esposito
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La Venere degli stracci non riesce a conquistare i napoletani. Una prima versione della scultura realizzata nel 1967 dal maestro dell’Arte Povera, Michelangelo Pistoletto (l’originale è conservata presso la Fondazione di Biella), è andata a fuoco la scorsa estate per mano di un clochard. La seconda, sorretta dal relitto sopravvissuto alle fiamme del 12 luglio, è finita sotto il fuoco di fila delle contestazioni. Nei giorni scorsi diverse associazioni di cittadini si sono ritrovate in piazza Municipio per protestare contro quella scultura, con tanto di striscioni e slogan. La Venere del Pistoletto non piace perché non si integra con il contesto, non dialoga con il resto dalla piazza, viene percepita come un corpo estraneo, lontanissimo dalle tradizioni partenopee. 

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