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Tutti contro la Gelmini

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Il ministro: "Serve una svolta"

Albina Perri
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 La scuola proprio non ci sta. E compatta si schiera contro la riforma Gelmini. Scuole e atenei di tutto Italia sono infatti in rivolta contro il pacchetto di nuove misure che riguardano l'istruzione varato dal governo Berlusconi: molti studenti hanno minacciato il blocco delle lezioni. La mobilitazione è permanente. Troppi tagli e poco futuro è la denuncia che arriva da più parti. A Firenze sono state occupate trentasedi tra licei, istituti tecnici e due facoltà universitarie, a Roma duemila ragazzi hanno manifestato all'interno della cittadella universitaria contro l'annunciata riforma dell'università. Proteste anche a Napoli, Palermo, Milano. Per mercoledì 15 ottobre a Roma è stato indetto il 'no Gelmini days & nights': presidi, fiaccolate, assemblee in cui studenti, genitori e cittadini manifesteranno "contro la devastazione della scuola pubblica". Al coro della Capitale si uniranno anche le voci di  Bologna, Torino, Napoli, Parma, Genova, Perugia, Milano, Viareggio, Brescia e Castrovillari. Nella capitale sono previsti almeno nove concentramenti con cortei e fiaccolate che invaderanno strade e marciapiedi della città. Altre iniziative sono previste all'interno delle singole scuole. Ma il ministro dell'Istruzione proprio non ci sta: "È necessario mettere da parte gli interessi corporativi e la difesa della situazione attuale, finendola di utilizzare la scuola per dare fiato a una opposizione in crisi di idee e di proposte", Mariastella Gelmini, in un'intervista che uscirà su 'ilsussidiario.net'. Il ministro  si sofferma anche sulla valorizzazione degli insegnanti, confermando che uno degli obiettivi è "ridare agli insegnanti uno status sociale ed economico all'altezza della loro missione. Le risorse necessarie deriveranno da un recupero di efficienza del sistema scolastico e amministrativo e dai risparmi, il 30% dei quali verranno reinvestiti per lo sviluppo della carriera. In particolare attraverso l'eliminazione degli sprechi e la riqualificazione della spesa realizzeremo economie per 7.8 miliardi entro il 2012. Ne reinvestiremo oltre 2 miliardi nel triennio 2010-2012, e in particolare 956 milioni a partire dal 2012. E in prospettiva ci poniamo l'obiettivo di arrivare a stipendi più elevati».Infine sulla dote scuola della Lombardia, il ministro conclude evidenziando che «da sempre è una delle punte di lancia dell'innovazione. La dote scuola ha rappresentato una importante innovazione, partita dal precedente buono scuola e da un sistema di borse di studio e contributi assolutamente all'avanguardia".

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