Otto vittime sul lavoro
Schifani: lo Stato intervenga
Otto incidenti. Otto morti bianche. Un'altra giornata nera sul lavoro. L'ennesima. Il bilancio finale è di sei vittime. Giuseppe Tomino, operaio di 38 anni, è morto a Ragusa in una vasca per la lavorazione della cioccolata. L'operaio, impiegato presso la fabbrica dolciaria Gisal, stava provvedendo alla pulizia e alla manutenzione della vasca ed è stato colpito dalla pala che serve a mescolare. Inutili i soccorsi. E sono risultati inutili anche i tentativi di rianimare Luan Qosya, un operaio albanese di 38 anni è morto, che è morto a Roveleto di Cadeo, nel piacentino, folgorato dall'alta tensione, mentre faceva manovre su un macchinario che ha accidentalmente urtato de cavi dell'alta tensione. Un volo di sei metri è stato invece fatale per Giuseppe Tabone, 57 anni. L'uomo è precipitato dal ponteggio su cui stava lavorando non gli ha lasciato scampo. L'uomo, originario di Gela (Caltanissetta) ma residente nel parmense, stava lavorando alla ristrutturazione di una casa a Sanvitale Baganza. Sono invece morti schiacciati il primo da un pannello prefabbricato, in secondo da una pianta che stava tagliando, un operaio di 36 anni di Battipaglia (Salerno), Massimiliano Schifezza, 33 anni, e Luca Cerofolini, 30 anni, residente a Castelluccio (nel Casentino). Il sesto incidente sul lavoro si è verificato a Barile (Potenza): Mauro Strozza, 56 anni, è morto travolto da un trattore, mentre stava lavorando in un terreno di sua proprietà. Nell'incidente è rimasta ferita, in modo lieve, anche un'altra persona che si trovava sul trattore. L'ultima vittima è Hind Larabi, 21 anni ed era un'immigrata regolare; la giovane abitava a Zevio (Verona). La marocchina è rimasta schiacciata da una catasta di ferro caduta da un camion, in fase di scarico. La scorsa notte Giudo Palumbo, che giovedì era caduto da una scala mentre lavorava in un'officina a Casoria, è morto all'ospedale Cardarelli di Napoli. L'uomo era dipendente di una ditat per la lavorazione del ferro. "La drammatica e sconcertante frequenza con cui si ripetono simili episodi desta sdegno in tutti noi. Occorre che le istituzioni tutte e le forze sociali proseguano con la massima determinazione la loro azione per mettere fine alla inaccettabile tragedia delle morti sul lavoro e sollecitare risposte definitive a quella che sta diventando ormai una emergenza nazionale". Il Presidente del Senato Renato Schifani, dopo aver appreso le tragiche notizie, ha espresso il suo sdegno per le sette vittime sul lavoro. "La legislazione deve essere rivista: troppi morti per il lavoro. Ci vuole un pò di coscienza da tutti quanti". Così la senatrice Angela Maraventano, della Lega Nord, segretario della commissione speciale del senato per le morti Bianche sulle "ennesime tragedie sul lavoro. Basta con il corollario dei morti nella commissione speciale del Senato, ci stiamo attivando per trovare soluzioni legislative e per dare il nostro contributo agli imprenditori e ai lavoratori. È importante che una istituzione come il Senato abbia sentito l'obbligo di creare un tavolo di lavoro apposito su questa immane tragedia che colpisce per sempre le famiglie". "Un'altra giornata tragica, un'altra giornata di lutto. In poche ore otto persone hanno perso la vita sul posto di lavoro. Cantieri e fabbriche non devono essere luoghi di morte, ma posti dove si vive e si lavora", afferma Walter Veltroni, segretario del Pd. "Le notizie che ci arrivano", aggiunge, "innalzano il livello di allarme: le norme ci sono, si tratta di applicarle con la necessaria attenzione e se serve anche con severità per prevenire gli incidenti. A mio nome e a nome del Partito Democratico, esprimo solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti i loro compagni di lavoro". "È necessario che cambi la cultura del lavoro. La sicurezza e l'integrità della persona vengono prima di ogni altra cosa", incalza Andrea Martella, ministro ombra delle Infrastrutture,