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L'osso ioide di San Pio in regalo a Pietrelcina

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La reliquia è la prima a essere ospitata nella sua città natale. Polemiche sulla cripta: troppo oro, è "incongrua"

Albina Perri
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Ancora in primo piano San Pio da Pietrelcina. E ancora una volta - purtroppo - non per la sua spiritualità, o i frutti della sua santità, ma per le sue reliquie, che sembrano non avere pace. In questo caso, è una buona notizia per Pietrelcina, città natale del santo, alla quale sarà donata una reliquia sacra  del corpo del santo, che sarà esposta dal 25 maggio, 113esimo anniversario della nascita del frate cappuccino con le stimmate. Un frammento dell'osso ioide, che si è staccato in modo naturale dal corpo  riesumato di Padre Pio, sarà conservato nella chiesa del Convento  'Sacra Famiglia". Per Pietrelcina è un evento eccezionale perchè è l'unica reliquia che sarà conservata in un luogo diverso da San Giovanni   Rotondo. La sacra reliquia sarà portata in processione il 25 maggio, dopo una messa solenne presieduta dal cardinale Darìo Castrillòn Hoyos, prefetto emerito della Congregazione per il Clero. Numerosi i   concelebranti tra cui il nuovo ministro provinciale dei frati di  Foggia, Francesco Colacelli, il rettore di San Giovanni Rotondo, frate  Francesco Dileo, il guardiano di San Giovanni Rotondo, frate Carlos M. Laborde ed il guardiano di Pietrelcina, frate Francesco Scaramuzzi.  Quest'anno ricorre anche il centenario dell'ordinazione sacerdotale di  San Pio da Pietrelcina (10 agosto 1910-2010). Il reliquario dove il frammento sacro sarà custodito è stato realizzato dallo scultore Lineo Tabarin. Intanto, non si placano le polemiche sulla cripta, tempestata di mosaici d'oro massicico, in cui è stato deposto il corpo, qualche settimana fa, e che da molti fedeli viene definita del tutto "incongrua" allo spirito di povertà e di modestia del grande frate. Polemiche rinfocolate anche dalla pubblicazione di un suggestivo libro scritto dallo studioso di arte sacra Francesco Colafemmina, dal titolo altamente evocativo, "Il Mistero dela chiesa di San Pio" (edizioni Settecolori). La chiesa è quella "nuova, progettata dall'archistar Renzo Piano. L'opera pone un'inquietante domanda: è possibile che l'intero complesso del santuario, la sua struttura architettonica, le opere d'arte in esso contenute, siano espressione di "un vero eproprio culto massonico"? E che si ritrovino emblemi esoterici e alchemici?   Caterina Maniaci

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