Italia spaccata in due anche nella politica della casa
Ecco i dati del reportage di Fondazione Civicvm. Grande il divario tra nord e sud
Di case si è fatto un gran parlare ultimamente, anche se ci si è concentrati solo ed esclusivamente su quelle di alcuni politici. Ma portando il discorso alla gente comune, come è messa l'Italia in fatto di politica della casa? Come è garantito quel principio implicitamente inserito nell'articolo 31 della Costituzione Italiana? A tal proposito la Fondazione Civicvm di Milano ha allestito uno studio volto ad analizzare la presenza di alloggi residenziali pubblici nelle quindici principali città italiane (quindi un campione di 7,5 milioni di italiani), analizzandone anche i tassi di occupazione e la presenza di incentivi o sussidi. E il quadro emerso è altamente frammentato, tanto da dimostrare quanto sia delicato questo tema politico. Quantità - per quanto riguarda il numero degli alloggi residenziali pubblici, in Italia si passa dalla “miseria” di Catanzaro (con 2 alloggi ogni mille residenti), fino allo “scialo” di Trieste, che ne allinea 51. Le grandi metropoli Genova, Milano e Torino, invece, si allineano intorno alle venti unità abitative, mentre nella capitale si piange con un dato riscontrato di 10 alloggi ogni 1000 residenti. Sostegno - tuttavia la presenza di unità abitative è solo uno dei dati analizzati. Per quanto riguarda l'investimento in conto capitale riservato alla politica della casa, Milano e Torino appaiono assai più attive rispetto a Genova, grazie a una spesa per residente che ha toccato nel 2008 i 37€ per residente, quasi il doppio della media e oltre il quadruplo di quella di Genova. Meglio di loro Trento (65€ per abitante nel 2008), Bologna (49€) e Venezia (48€/abitante). In negativo resta ancora una volta Catanzaro, che alla posizione di fanalino di coda nell'offerta unisce una sostanziale assenza di investimenti anche nel 2007 e nel 2008. Per quanto riguarda i costi di locuzione a carico dei cittadini, esso oscilla dai 18€ di Catanzaro ai 204€ di Bolzano, che, tuttavia, accompagna questa politica con un forte sostegno alle fasce più deboli. In generale, però, il canone medio è pari a 133€ nei Comuni del Nord, a 79€ nei comuni del Centro-Sud. Occupazione - solo in tre delle città analizzate (Bari, Catanzaro e Pescara) tutti gli alloggi risultano occupati o assegnati, anche se c'è da segnalare che le unità abitative sono ridotte. Bene in questo caso Milano, in cui risulta occupato il 98% degli alloggi, mentre Roma (con l'88%) e Bolzano (con l'81%) fanno segnalare uno scarto tra la domanda e l'offerta. In termini geografici, quella che emerge è un'Italia spaccata in due: un'Italia settentrionale dove si sta meglio e un Centro Sud dove si sta peggio. Venti alloggi (mediamente) ogni 1000 residenti e un investimento medio di 28 euro per abitante al Nord, contro gli 8 alloggi ogni 1000 residenti e i 9€/abitante che caratterizzano l'Italia centromeridionale.