Emerge un nuovo e inquietante dettaglio su Anna Zilio, la runner 39enne di Vicenza morta inspiegabilmente pochi giorni prima la scomparsa di un altro corridore della sua stessa squadra. È infatti ritenuto falso un certificato medico di abilitazione all'attività agonistica, risalente al 2021 e relativo. A riferirlo il quotidiano L'Arena. Secondo invece il Corriere di Verona, sarebbero due i certificati medici non autentici e risalirebbero al 2023 e al 2024; il secondo dunque potrebbe essere non scaduto, poiché questo tipo di certificazione ha la validità di un anno.
L'inchiesta su Zilio è parallela a quella aperta a Vicenza sul decesso di Alberto Zordan, 48 anni, morto anche lui nel sonno ai primi di novembre e appartenente alla stessa squadra di Zilio, la Team Km sport di San Martino Buon Albergo (Verona). Nel 2021 la donna era stata costretta a interrompere l'attività sportiva per alcuni problemi medici. Zilio era segretaria della società sportiva e tra i suoi incarichi vi era quello di archiviare la documentazione degli atleti. La Procura di Verona ha nel frattempo conferito l'incarico per una consulenza tossicologica sull'eventuale presenza di sostanze nel sangue della donna. Su entrambe le vittime, inoltre, è stato eseguito un esame diagnostico con il prelievo dei tessuti.
"Anche noi vorremmo sapere la causa della morte di questi nostri due atleti e amici - aveva detto Emanuele Marchi, vicepresidente della Km Sport -. Ci fa piacere che la Procura indaghi per capire la causa, però noi come società, non vediamo nessuna correlazione fra due morti, purtroppo solo grande dispiacere e tristezza".