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Treni, l'App per proteggersi dalle violenze in carrozza: come funziona

di Claudia Osmetti martedì 2 dicembre 2025

4' di lettura

L'app c'era già (e ha puro dimostrato di funzionare, ma tra poco ci arriviamo): da ieri, cioè dal primo dicembre del 2025, Youpol estende le sue funzionalità a chi viaggia in treno osi trova nelle stazioni. Che tocca ammetterlo anche se è un po' il segreto di pulcinella, gli scali ferroviari e le loro vie limitrofe, specie la sera, specie col buio, specie quando in giro c'è più nessuno, rientrano quasi sempre tra le zone più problematiche delle nostre città. Che sia Milano o Roma, che sia la provincia del Nord o quella del Sud, è lo stesso.

Adesso basta un clic. Una foto, un video, pure di pochissimi secondi, un messaggio inviato e scritto come capita, come si riesce, magari di fretta, l'importante è il contenuto, che viene immediatamente geolocalizzato e allerta la polizia. Non è una rivoluzione, non è nemmeno un cambio di modalità (il numero unico dell'emergenza, il 112, non viene sostituito e non va in pensione, chiunque può, all'occorrenza, comporlo): semmai è uno strumento in più, uno di quelli di oggi, imprescindibile, digitale, veloce, gratuito, da mettere in tasca, alla portata di tutti.

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Gli universitari che tornano a casa in treno per le feste di Natale. I pendolari che vanno al lavoro col freddo e sono costretti a fare i sottopassaggi di sera. Le ragazze che si spostano nelle metropoli per lo shopping dei regali, i turisti che viaggiano coi mezzi, gli adolescenti che si organizzano per andare al cinema, durante le vacanze, nel paesino a fianco. Da qualche ora, con Youpol, possono segnalare, anche in forma anonima, problemi o situazioni critiche: questi “alert” vengono inviati automaticamente alle sale operative della polizia ferroviaria più vicina e concordano un intervento celere, rapido e mirato. È un modo per implementare la sicurezza a bordo dei vagoni (oltre alla localizzazione è possibile specificare il numero del treno da cui ci si collega), ma è anche un espediente per facilitare il contatto tra il tutor dell'ordine ei cittadini.

Youpol non è una novità: ha aperto i battenti nel 2017 e, da allora, di strada ne ha fatta. Otto anni fa l'applicazione della Polizia di Stato è stata pensata per contrastare il fenomeno del bullismo, quasi subito si sono intuite le sue potenzialità ed è stata estesa al settore dello spaccio di sostanze stupefacenti, durante la pandemia è stata implementata per la vergognosa piaga delle violenze domestiche e questa sequela di tappe si conclude oggi col servizio ferroviario. Funziona così: ha un'interfaccia facile, non servono essere smanettoni dei cellulari per usarla.

Al primo accesso (l'app si può scaricare negli store di Android o di iPhone e non costa nulla) viene chiesto di accettare i termini e le condizioni d'uso, a questo punto si può entrare o registrando il proprio numero di cellulare o senza un accountvero e proprio, tramite la propria geolocalizzazione è possibile pigiare su “nuova segnalazione” o “sos” ed eventualmente anche chattare, cioè rimanere in contatto, con un agente. La settimana scorsa, a Busto Arsizio, una ragazzina minorenne è stata infastidita da un uomo di 53 anni che ha cercato di abbordarla e ha avuto alcuni atteggiamenti osceni nei suoi riguardi. Lei, senza perdere la calma, ha afferrato il telefonino e ha attivato Youpol: nel giro di poco, fatte le verifiche, con la sua descrizione dettagliata, il balordo è stato rintracciato e si è scoperto che aveva diversi precedenti penali e, sulle spalle, pure una misura di sicurezza detentiva in una casa di cura.

Negli stessi giorni, a Fiumicino, ancora grazie a una segnalazione su Youpol, sono stati arrestati due uomini di 49 e diciannove anni per detenzione ai fini dello spaccio, in casa avevano cocaina e crack per oltre cento grammi e 1.500 euro in contanti, nonché il materiale necessario a confezionare le dosi delle sostanze illecite. A Bari, invece, la polizia ha potuto, ancora con lo stesso sistema legato all'applicazione, fermare un 42enne che deteneva illegalmente armi clandestine e che, ora, dovrà fronteggiare una denuncia per ricettazione.

Nell'ultimo anno, ossia da dicembre del 2024 a oggi, l'app di Youpol ha totalizzato 46.877 richieste di aiuto generico, statisticamente quasi 130 al dì, 2.4962 per droga, 3.357 per violenza domestica e 3.648 per bullismo. Ad utilizzarla, al momento, sono più di 100mila utenti con un'età compresa tra i 51 ei sessant'anni: epperò si contano anche 20mila profili tra i diciotto ei trent'anni e 5mila minorenni. Ogni mese, infine, arrivano circa 5.650 (si tratta di una media) segnalazioni anonime che consentono comunque agli uomini e alle donne della polizia di Stato di svolgere le loro preziose attività di prevenzione, controllo e repressione.

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