Nella puntata di Quarto Grado su Rete 4, la criminologa Roberta Bruzzone ha ribadito con fermezza la sua convinzione sul delitto di Garlasco: l'unico colpevole dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, è Alberto Stasi, il fidanzato condannato a 16 anni. Nonostante i recenti sospetti su Andrea Sempio – amico del fratello della vittima e indagato per concorso in omicidio – Bruzzone liquida l'ipotesi come infondata, definendola al massimo una "lettura collaterale" senza alcuna prova concreta che lo collochi sulla scena del crimine.Al centro delle sue analisi, il movente di Stasi: secondo la criminologa, la relazione con Chiara non era stabile come appariva. I due viaggiavano, si mostravano teneri nelle telefonate e condividevano tempo, ma sotto la superficie covava insoddisfazione.
"Un po' di insoddisfazione Chiara l’aveva segnalata nei confronti della storia con Alberto", spiega Bruzzone, legando il dramma a una "settimana di prova generale di convivenza" in cui le cose non andarono come sperato. Il fulcro? I "gusti sessuali" di Stasi, descritti come un "problema enorme". Lui coltivava attivamente interessi oscuri, catalogando con maniacale precisione quasi 16.000 contenuti di pornografia adulta, giudicati dagli esperti carcerari "violenti e raccapriccianti", con un focus su dettagli come "sedere" e "scarpe col tacco". Bruzzone ipotizza che l'omicidio sia scattato come "miccia" dalla paura di Stasi di essere smascherato, soprattutto agli occhi di chi contava nel suo mondo.Su Sempio, Bruzzone è tagliente ma scagionante: un'intercettazione del 2017 lo ritrae in uno "sproloquio" misogino sulle donne – "tante stupidaggini tutte insieme che diventa difficile calcolare il coefficiente" – rivelando solo "problematiche di relazione" e difficoltà col mondo femminile. "Se tutti quelli con questo quadro dovessero essere assassini, non basterebbero le carceri del pianeta", ironizza.
Nulla, però, lo lega all'omicidio: né impronte né DNA spostano l'inchiesta originaria, che inchiodò Stasi con prove "dirimenti" come la perizia sulle suole delle scarpe.Intanto, l'incidente probatorio su Sempio, iniziato a Pavia, potrebbe slittare oltre il 18 dicembre. La difesa valuta di estendere gli accertamenti all'"impronta 33" sulle scale del seminterrato – attribuita a lui dagli inquirenti – per smontare le accuse. Bruzzone resta scettica: per lei, è solo un depistaggio in un caso chiuso da tempo.