Eluana, la clinica di Udine:
"Da Sacconi intimidazioni"
Alla casa di cura "Città di Udine" è tutto pronto per accogliere Eluana Englaro, la donna in stato di coma vegetativo da quasi 17 anni. Secondo quanto riferito dalla direzione sanitaria, è stata predisposta una camera con quindici volontari per le ultime ore di vita della paziente. Ma le polemiche dopo le dichiarazioni del ministro Sacconi non si placano. "Abbiamo ricevuto da un ministro della Repubblica intimidazioniche hanno cercato di colpire l'azienda nel suo interesse vitale", ha sottolineato Claudio Riccobon, amministratore delegato della clinica friulana, dove Eluana dovrebbe essere trasferita. Intanto nelbraccio di ferro tra magistratura e governo sulla sorte di Eluanaè intervenuta anche la Cassazione: "L'atto diindirizzo emanato dal ministro del Welfare Sacconi", spiega ilsostituto procuratore generale Marcello Matera, "èdestinato solo alle strutture amministrative degli ospedali pubblici eprivati e non può vanificare, in nessun modo, gli effetti di unasentenza esecutiva come quella con la quale la Corte d'appello diMilano ha autorizzato il distacco del sondino che alimenta EluanaEnglaro". Secondo il magistrato "il provvedimento del ministro non può interferire sulla esecutività dellasentenza: adesso dipende dalle decisioni delle strutture cliniche dareospitalità, o meno, alla famiglia Englaro. Il personale sanitariodeciderà in base alla propria coscienza e al senso di responsabilità".Matera insiste poi sul fatto che sia "teoricamente possibile il ricorsoalla forza pubblica per ottenere l'esecuzione della sentenza, ma unpasso del genere è affidato alla valutazione dei legali della famigliaEnglaro".