Rai, appello di Schifani e Fini
"Villari, rinunci alla Vigilanza"
Villari se ne deve andare. "È per una questione di sensibilità istituzionale", sottolineano i presidenti delle Camere Renato Schifani e Gianfranco Fini che, in una lettera al presidente della commissione di Vigilanza Rai, Riccardo Villari, tornano a chiedergli di dimettersi. Questo alla luce della 'fallimentare' riunione della commissione di Vigilanza, alla quale si sono presentati solo due deputati su 40. La lettera recita: "Onorevole presidente abbiamo preso atto con viva preoccupazione del fatto che alla odierna riunione della commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, da lei convocata per le ore 14 con all'ordine del giorno, fra l'altro, la questione dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Rai, siano risultati presenti, oltre al presidente, solo due parlamentari su quaranta. Ciò fa seguito a pubbliche dichiarazioni rese da esponenti di Gruppi di maggioranza e di opposizione che preannunciavano una loro astensione dai lavori della commissione fino al momento in cui non si fosse addivenuti ad un cambiamento nella presidenza della commissione stessa. Intenzione, questa, confermata oggi nei fatti. Senza voler entrare nel merito di valutazioni di ordine giuridico, che sono attualmente all'attenzione di altri organi delle Camere non possiamo non ribadire la nostra più forte preoccupazione per una situazione che vede in uno stato di oggettiva paralisi uno degli organismi di garanzia più rilevanti del nostro sistema istituzionale, il cui mancato funzionamento impedisce di dar corso ad adempimenti significativi che incidono in maniera profonda sul delicato nodo della informazione pubblica e della comunicazione in generale. A cominciare da quello, sopra ricordato, relativo all'elezione del Consiglio di Amministrazione della Rai, ma che non può non estendersi anche agli atti di ordinaria amministrazione. Ci rimettiamo pertanto alla sua sensibilità istituzionale affinchè voglia valutare con serenità la situazione che si è determinata e, mettendo a disposizione il suo incarico consentire un avvicendamento nella Presidenza che permetta alla commissione di proseguire nella sua attività". Dal canto suo il presidente Villari non sembra nè sorpreso nè soprattutto scomporsi e liquida il discorso con un semplice "Io non so nulla". E poi aggiunge: "Una lettera delle più alte cariche istituzionali merita il massimo rispetto e considerazione e nessun commento da parte mia".