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Sacconi replica alla Bresso

"Su Eluana nessun ricatto"

Silvia Tironi
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"Non metto sotto scacco nessuno, ma ho fatto solo una ricognizione delle leggi da applicare". Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi replica così alle dichiarazioni del governatoredel Piemonte Mercedes Bresso sul caso Englaro. Martedì la Bresso aveva annunciato la disponibilità della regione Piemonte di 'prendere in carico' Eluana Englaro: "Se la famiglia si rivolgesse al Piemonte", aveva detto la presidente, "non ci sarebbe alcuna interferenza da parte nostra, ma la disponibilità ad aiutarla a individuare la struttura più idonea. La famiglia può decidere se rivolgersi direttamente a un ospedale o a medici. La loro scelta comunque sarebbe coperta da riserbo. In ogni caso - ha aggiunto riferendosi al personale medico e paramedico che interverrebbe - non si può obbligare nessuno". Per il momento tra Piemonte e beppino Englaro non ci sono stati contatti, ma, ribadisce la Bresso, "saremmo pronti a dare attuazione alla sentenza della Cassazione. Mi risulta che siano impegnati per ottenere i loro diritti in Lombardia. È probabile che si metteranno in contatto, ma probabilmente sarà con una specifica struttura sanitaria, non direttamente con me. Non mi risulta che ci siano obiezioni di principio da parte di nostre strutture". E se il ministro Sacconi preferisce non dilungarsi eccessivamente sulla questione, a chiarire meglio la posizione del governo sulla vicenda ci pensa ilsottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, secondo la quale "eseguirela sentenza per condurre alla morte Eluana Englaro non è compito delServizio Sanitario Nazionale che invece deve curare, rispettando cosìla sua legge istitutiva. Il Piemonte", ha sottolineato il sottosegretario, "incontrerà gravi difficoltà, e soprattutto problemi procedurali, nelprovare ad applicare le procedure indicate dal decreto della Corted'Appello sulla sospensione dell'alimentazione a Eluana. Bisogna rispettare tutte le normative - ha aggiunto Roccella - come laconvenzione sui diritti dei disabili perché sottrarre la nutrizione eidratazione a un disabile significa ledere un suo diritto primario".La Roccella respinge poi le accuse rivolte a Sacconi di "essere statominaccioso" e di quanti gli attribuiscono un "provvedimentoinefficace. Quella sentenza - ha infine ricordato - non èobbligatoria, consente ma non obbliga nessuno".

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