Pugnala il prof alla schiena
13enne denunciato
Con il suo professore non andava d'accordo. Per questo ha deciso di pugnalarlo alla schiena. Protagonista della vicenda è un ragazzino di 13 anni di Chioggia, alunno della scuola media "Silvio Pellico". Secondo quanto riferito da "il Gazzettino" lo studente, durante la lezione di musica tenuta dal professor Fabio Paggioro, 36 anni, di Adria, si sarebbe alzato dal banco e avrebbe ferito l'insegnante, conficcandogli un coltello da cucina nellaschiena. Un solo fendente sferrato con forza, sottogli occhi esterrefatti dei suoi compagni, tanto che la lama è rimastaconficcata nella schiena del docente. Paggioro è ora ricoveratoin ospedale in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita. Lo studente è stato denunciato dalla polizia per lesioni aggravate. Il tutto è avvenuto davanti ai compagni esterrefatti: una volta compiuto il gesto il ragazzo si è dato alla fuga mentre il professore si è trascinato fuori dall'aula dove è stato soccorso da un collega che gli ha estratto la lama dalla schiena. "Una vicenda alluncinante, che avvilisce moltissimo". La dirigente dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto Carmela Palumbo commenta così la vicenda: "In questo caso non c'entrano nè il bullismo, nè situazioni degradate, dato che si tratta di una scuola media a indirizzo musicale con un'offerta formativa particolarmente importante. Insomma il massimo che si può desiderare dalla scuola", afferma la Palumbo, che questa mattina ha inviato un ispettore per dare supporto a preside e professori sulle decisioni da prendere."'Un gesto impensabile e imprevedibile - dice dopo aver parlato a lungo con la preside -. In questo caso non c'è davvero nulla che la scuola non abbia fatto". Intanto oggi alla Silvio Pellico si riuniranno il consiglio di classe e di istituto per decidere i provvedimenti disciplinari da prendere a carico del ragazzo, che nei casi gravi può arrivare alla sospensione per tutto l'anno con l'esclusione dall'esame finale, dal momento che lo studente frequenta la terza media.