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Erba, "Olindo e Rosa uccisero

per un desiderio di vendetta"

Silvia Tironi
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È stato "un ossessivo e pervasivo desiderio di vendetta, covato negli anni", ad armare le mani di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all'ergastolo per la strage di Erba, avvenuta l'11 dicembre del 2006. Quella sera furono uccise quattro persone tra cui un bambino di due anni. A 90 giorni dalla sentenza i giudicidella Corte d'Assise di Como hanno depositato le motivazioni per 'spiegare' quella strage: la "vendetta. Una vendetta", scrivono i giudici, "che è motivo fondante fondante del triplice e spaventoso omicidio premeditato di Raffaella Castagna, del piccolo Youssef e di Paola Galli. E inoltre l'omicidio di Valeria Cherubini e il tentano omicidio di Mario Frigerio, assolutamente non premeditati, si sono aggiunti a quella sequela di atrocita solo perchè, per una tragica coincidenza, la coppia di vicini del piano di sopra, si è trovata al momento sbagliato nel momento sbagliato". Quello dei coniugi Romano è stato "un progetto atroce, vissuto come necessario e giusto per eliminare tutto ciò che agli occhi degliimputati poteva costituire una minaccia di quel loro equilibro affettivo blindato e autosufficiente". Per Olindo e Rosa i giudici parlano di un equilibrio "costruito su una relazione esclusiva a due che negli anni non ha mai accettato 'intrusioni' e che è divenuto l'unico punto di forza, l'unica ragionedi vita per entrambi arrivando ad annullarli come singoli e costringendoli a riconoscersi solo in una dinamica di coppia. Per loro nessuna sincera resipiscenza per quello che hanno fatto", I due, inoltre, si legge ancora nella motivazione, "ono totalmente privi di stimoli affettivi rispetto a tutto ciò che li circonda» e sono «capaci di reazioni emotive solo quando sono messi di fronte alla prospettiva, per loro insopportabile, di dovere fare a meno l'uno dell'altro".

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