Federica trovata morta
Lo psicologo: è vittima del suo essere giovane e libera
Padova- E' di Federica Squarise il cadavere, nudo e in avanzato stato di decomposizione, rinvenuto oggi pomeriggio in un giardino pubblico nel centro di Lloret De Mar (Spagna), a dieci-quindici minuti a piedi dalla discoteca dove la giovane padovana, scomparsa il 30 giugno scorso, è stata vista per l'ultima volta. Il giardino non è molto grande ed è abitualmente frequentato, quindi è probabile che il cadavere sia stato portato lì da poco tempo e poi nascosto tra la vegetazione. Probabilmente saranno i fratelli della giovane scomparsa, Roberto e Mattia, a tentare il riconoscimento ufficiale della salma, che al momento appare piuttosto difficile considerate le condizioni del cadavere. Lo stato di avanzata decomposizione del corpo trovato ha reso impossibile un'identificazione diretta visiva. I poveri resti sono stati trasportati presso l'istituto di medicina legale della Girona, dove è in corso l'autopsia. Il corpo non avrebbe alcuna ferita da arma da taglio o da arma da fuoco. E' quanto sarebbe emerso dalle prime analisi del cadavere. Per le cause della morte, invece, si sospetterebbe l'asfissia o un colpo alla testa. Oltre agli esami autoptici, le autorità spagnole avrebbero deciso di fare accertamenti biologici per giungere a una certezza assoluta sull'identità della vittima. Per domani sono attesi i risultati del test sul dna. La presenza sul corpo di due tatuaggi, uno dietro l'orecchio e un secondo sulla gamba, e un brillantino incastonato in un dente non lasciano, tuttavia, nessuna speranza: si tratta di Federica. L'avvocato della famiglia Squarise aveva in precedenza reso noto che era stata trovata sulla spiaggia di Lloret de Mar una maglietta che forse poteva appartenere a Federica. Adesso gli inquirenti spagnoli stanno analizzando in laboratorio la T-shirt per cercare tracce di Dna e capire se la maglietta era quella che la ragazza indossava quando è sparita. Il legale ora si è recato a casa dei genitori di Federica, a San Giorgio delle Pertiche, e a casa di Stefania Perin, la ragazza che era con lei in vacanza a Lloret de Mar, per raccogliere la descrizione degli indumenti che aveva con sé la 23enne, soprattutto quelli che indossava l'ultima volta che l'amica l'ha vista. Il sospetto dei legali della famiglia Squarise è che le autorità spagnole, da loro accusate di scarsa propensione a diffondere notizie utili a ricostruire la vicenda della giovane scomparsa, cerchino di non far trapelare informazioni che potrebbero, forse, ledere l'immagine di uno dei centri turistici più affollati di giovani della Costa Brava. I fratelli della ragazza padovana, che che da giorni sono in Spagna per seguire sul posto gli sviluppi della vicenda, alloggiano nello stesso albergo dove stava Federica, il Flamingo. Presto potrebbero tornare in Italia, ma attendono ancora nuovi sviluppi. GLI ALTRI CASI I casi di morti sospette di cui si sta occupando la polizia spagnola di Lloret Del Mar sono più di uno. Prima della misteriosa scomparsa di Federica altri ragazzi sono morti in circostanze insolite e molto simili tra di loro. La notte dopo la scomparsa della giovane padovana, una ragazza olandese di appena 17 anni è morta dopo essere caduta a terra nel folle tentativo di passare da un balcone ad un'altro di un appartamento del residence "Eva". Incidente o qualcuno l'ha spinta? Stessa dinamica, ma in un altro albergo, a metà giugno: vittima, questa volta, un ragazzo tedesco. Infine, la settimana scorsa, è stata la volta di una ventenne britannica, volata dal sesto piano di un altro albergo. Fonti locali hanno bollato queste morti come due incidenti (nel primo e nel secondo caso) e un suicidio. Collegamenti con le sorti di Federica? “Nessuno”, chiosano le autorità locali. Questi tragici eventi, tuttavia, fanno riflettere: è davvero solo un caso che ben 4 ragazzi siano morti in questa cittadina a così breve distanza gli uni dagli altri? A quanto dicono gli inquirenti pare di sì, ma resta il dubbio. Il dubbio è che ci sia un filo conduttore tra queste morti. Forse dietro questi inspiegabili ed insoliti (se non altro cronologicamente parlando) “incidenti” c'è qualcuno che opera nell'ombra. Una meta turistica così affollata e densamente frequentata da ragazzi e ragazzini di tutt'Europa potrebbe (e il condizionale qui è quanto mai obbligatorio) essere un esca golosa per qualche spietato serial killer di adolescenti? Lo abbiamo chiesto al Dott. Piero Rocchini, Psichiatra e consulente in Psicologia Clinica della Camera dei Deputati. “Alla luce dei pochi dati in mio possesso mi sento di escludere la presenza di un serial killer, che solitamente evita di compiere i suoi crimini in luoghi affollati come Lloret del Mar, dove i controlli sono maggiori”. “E' più verosimile”, prosegue Rocchini, “che il consumo di droghe molto pesanti, come la cocaina o una forma di hashish geneticamente modificato che ha potenti effetti allucinogeni, unite all'alcool possa aver stimolato in un individuo ordinario forme di aggressività estreme che, in casi particolari, possono addirittura concretizzarsi in omicidio”. In luoghi di villeggiatura come la Costa Brava, densamente frequentati da giovanissimi, il consumo di sostanze alcoliche e stupefacenti di vario tipo è molto diffuso. Questo può portare a un distacco dalla realtà e alla caduta di qualunque freno etico, stimolando comportamenti aggressivi molto violenti. “In alcuni casi l'abuso di alcol e droghe può addirittura portare a manifestazioni precoci di patologie gravi come le psicosi maniaco depressive”, prosegue Rocchini. Ma non solo. In posti dove i ragazzi sono lontani dalle loro famiglie e dove ogni occasione di sballo è più accessibile che mai, è più facile non solo che si sviluppino comportamenti violenti ma che a farne le spese siano soprattutto le donne. “Quello che è successo a Lloret Del Mar negli ultimi tempi è un tipico esempio dei rischi del così detto multiculturalismo”. “In luoghi così affollati è facile trovare individui provenienti dalle culture più disparate, alcune delle quali hanno una visione predatoria della donna”, spiega lo psichiatra. “ Ci sono culture secondo le quali una donna attraente e magari sessualmente disinibita, come possono esserlo molte giovani ragazze che vanno in vacanza per divertirsi, viene percepita come una pecora nera, e pertanto da usare come un oggetto e poi punire per i suoi comportamenti, considerati sconvenienti rispetto ai valori della cultura di appartenenza del soggetto aggressore”. Qualcuno ha voluto punire Federica perché era giovane, allegra ed aveva voglia di socializzare e divertirsi? Non è esclusa nemmeno questa pista. Si attendono gli sviluppi delle indagini per capire una volta per tutte chi e perché ha ucciso la giovane padovana quella notte. CRONOSTORIA 27 GIUGNO: Federica Squarise, 23 anni, originaria di San Giorgio Delle Pertiche (Padova) e Stefania Perin partono per la Spagna. Destinazione: Lloret de Mar, dove le due ragazze intendono trascorrere una vacanza all'insegna del mare e del divertimento. 30 GIUGNO: Federica e Stefania partecipano a una festa in un locale insieme a una quindicina di ragazzi sudamericani. Stefania a un certo punto si allontana. Federica continua la serata con Victor, un 30enne uruguayano, noto con il soprannome di “El Gordo” (il Grasso). I due vanno prima al pub “Beach and friends”, poi alla discoteca “Yates”, dove entrambi sarebbero stati visti per l'ultima volta insieme. Secondo il racconto dell'uruguayano lui e Federica si sarebbero separati alle cinque del mattino e lei si sarebbe avviata da sola verso il suo albergo, il “Flamingo”, distante circa 200 metri dalla discoteca. 1 LUGLIO: Alle sei del mattino Stefania torna in albergo e trova le chiavi ancora in portineria: Federica ancora non è rientrata. A quel punto si preoccupa e dà l'allarme. 3 LUGLIO: Partono le indagini sulla scomparsa di Federica, ma della giovane italiana non c'è traccia. Le telecamere fuori dal locale non aiutano gli investigatori, perché non hanno nastro e non registrano. Ma, in mano alla locale Squadra Mobile, ci sarebbero altri nastri: quelli delle telecamere che si trovano all'angolo della Avenida Just Marles, dove si trova anche l'hotel “Flamingo”. 4 LUGLIO: Il direttore centrale della Polizia Criminale italiana, il prefetto Nicola Cavaliere, dà disposizioni affinchè l'ufficiale italiano di collegamento Interpol raggiunga la zona delle ricerche al fine di collaborare con la polizia catalana e faccia da collegamento con le forze di polizia italiane, e in particolare con la Questura di Padova. 5 LUGLIO: Victor viene messo sotto torchio dalla polizia spagnola. Il 30enne racconta di non aver accompagnato Federica fino all'albergo. Stefania Perin, l'amica della ragazza scomparsa, rientra in Italia. 6 LUGLIO: Victor si sottopone volontariamente all'esame del Dna. La polizia catalana, intanto, si mette sulle tracce di un altro ragazzo, un tedesco che sarebbe tornato in patria proprioil giorno dopo la scomparsa di Federica. 7 LUGLIO: Gli investigatori spagnoli concentrano le ricerche in una zona verde in prossimità di Lloret del Mar: è lì che alcuni testimoni hanno avvistato un corpo di donna, nudo e in avanzato stato di decomposizione. Sul cadavere sono presenti dei tatuaggi. Anche Federica ne aveva alcuni. In particolare, a richiamare l'attenzione della polizia è stato un tatuaggio,che genericamente gli investigatori spiegano sia presente «su una gamba». Federica portava tatuate tre stelle dietro l'orecchio ed un fiore sul piede. Il cadavere, inoltre, apparterrebbe ad una donna dall'apparente età di 20-25 anni.