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La novità: più facile licenziare

Nella lettera di Berlusconi all'Ue anche una norma con licenziamenti per motivi economici. Rivisto l'articolo 8? Cisl: "Reagiremo"

Giulio Bucchi
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Il governo pensa a norme per rendere più facili i licenziamenti. E' una dei punti chiave della lettera presentata da Silvio Berlusconi ai leader europei riuniti a Bruxelles. Il testo, secondo quanto riferito dall'Adn Kronos, prevederebbe la possibilità per le aziende di licenziare dipendenti per motivi economici, di fatto una revisione del tanto combattuto articolo 8. Le aziende che entrano in stato di crisi potrebbero dunque licenziare senza bisogno di far scattare per i lavoratori il prepensionamento. Si tratta ora di capire se nella lettera presentata dal governo contenga indicazioni anche su cassa integrazione, maggiore libertà per imprenditori e lavoratori di fare, se d'accordo, scelte a livello aziendale svincolate dai contratti nazionali, riforma della giustizia civile e dimezzamento dei costi della politica. E la segretaria della Cgil Susanna Camusso già parla di "mobilitazione". Pubblico impiego - Sempre secondo l'agenzia Adn Kronos, il governo avrebbe previsto il mantenimento del blocco delle assunzioni nel pubblico impiego fino al 2014, accentuando i processi di mobilità e di messa a disposizione di tutti quei dipendenti pubblici che sono in amministrazioni che hanno personale in eccedenza. Nei casi in cui il dipendente pubblico viene messo davanti alla opzione di essere trasferito ad altro ufficio, anche di un'altra pubblica amministrazione, se necessario in un altro Comune anche se viene privilegiato il criterio della territorialità, ha tempo due anni per decidere, trascorsi i quali, se non accetta il trasferimento, viene licenziato. La replica dei sindacati - "A giudicare dalle indiscrezioni, lo spirito riformatore del governo si traduce in un ennesimo attacco sui licenziamenti, sul lavoro precario, sulle pensioni e che colpiscono in particolare le donne e il mezzogiorno", ha commentato a caldo Susanna Camusso. "Abbiamo visto le dichiarazioni di altre organizzazioni sindacali - ha proseguito la leader Cgil - e siamo per proporre a tutti un'iniziativa di mobilitazione unitaria che rimetta al centro le ragioni del lavoro e della crescita negate da questo governo".  A dare il là alla Camusso era stato, pochi minuti prima, il segretario della Cisl Raffaele Bonanni: "Ci muoveremo subito, reagiremo nelle prossime ore sia sulle pensioni sia sulla maggiore facilità dei licenziamenti". La proposta dei licenziamenti più facili contenuta nella lettera d'intenti dell'Italia a Bruxelles "è solo uno specchietto per le allodole - ha detto Bonanni - e istiga le persone alla ribellione".

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